“Pare che ci sia la voglia di chiudere in fretta tutta la partita liquidando quasi come una bravata il gravissimo gesto dell’impiccagione del lupo dopo che lo stesso è stato ucciso”: così l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) commenta gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda del giovane lupo trovato appeso a un cartello a Villaretto, una borgata di Pontechianale, lo scorso 29 luglio.
A seguito del rinvenimento della carcassa i Carabinieri Forestali hanno avviato un’indagine contro ignoti, con l’ipotesi di uccisione di animali. L’esame necroscopico, eseguito dall’ospedale veterinario di Torino su indicazione della Procura di Cuneo, parrebbe ora escludere la possibilità che il lupo sia stato vittima di bracconieri: gli inquirenti ritengono probabile che sia stato investito da un’auto di passaggio - come era già accaduto in zona, anni addietro - e poi raccolto dagli stessi investitori o da altre persone, autrici della macabra messinscena.
L’Aidaa aveva posto una “taglia” da duemila euro a beneficio di chi avesse contribuito a “individuare e far condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili”. L’incidente stradale, se confermato, farebbe però venir meno i presupposti legali per contestare un’uccisione deliberata. Gli animalisti tuttavia ritengono che siano necessari altri approfondimenti: “Per noi, anche se effettivamente il lupo fosse stato investito ed ucciso così, la questione rimane grave sia sotto il profilo delle responsabilità di chi lo ha investito poi allontanandosi, sia di chi ha compiuto il grave gesto moralmente vergognoso dell’impiccagione. Quindi nei prossimi giorni valuteremo sia la presentazione di un esposto ad hoc sulla vicenda, sia un accesso agli atti per conoscere nel dettaglio gli esiti dell’esame necroscopico sull’animale”.