Tutto rimandato nel processo per l’omicidio di Baldassarre Ghigo davanti alla Corte d’Assise di Cuneo, dove questa mattina avrebbe dovuto essere ascoltato l’unico imputato, il boscaiolo di Gambasca Modesto Barra, dopo l’acquisizione di una testimonianza tramite rogatoria internazionale dalla Romania.

La rogatoria attesa dalla Corte riguarda il cittadino rumeno I.A., il quale aveva dichiarato agli inquirenti che il giorno dell’omicidio avrebbe aiutato Barra a svolgere alcuni lavori. Ora il tribunale ha diramato un ordine europeo di indagine per chiedere l’assunzione diretta del teste all’autorità giudiziaria del suo Paese.

Si attende la risposta per il 16 luglio, data alla quale è stata rimandata l’udienza. Oltre a questa testimonianza e all’esame dell’imputato, resta aperta la questione della nuova perizia sull’incendio dell’auto di Ghigo da parte di un consulente del Politecnico: un parere tecnico richiesto dalla Procura e in merito al quale i giudici si riservano di decidere al termine dell’istruttoria dibattimentale.

Il corpo del pensionato 66enne residente a Fossano fu ritrovato carbonizzato nella sua automobile il 14 novembre del 2015, nei boschi che circondano il paese di Gambasca in Valle Po. L’uomo sarebbe stato tramortito e caricato sulla sua Ford Fiesta, al quale l’assassino avrebbe appiccato il fuoco mentre la vittima era ancora in vita: secondo l’accusa il responsabile dell’atroce gesto sarebbe Modesto Barra, amico e coetaneo di Ghigo, che nei suoi confronti aveva però in sospeso un debito da circa 60mila euro.

Il boscaiolo, assistito dall’avvocato Piermario Morra, nega qualsiasi responsabilità nella vicenda. A sostegno delle tesi difensive gioca anche il parere del medico legale dottor Mario Abrate, sentito come perito nell’udienza dell’11 marzo scorso, a detta del quale si potrebbe propendere per una tesi suicidiaria.