È stato un post su Facebook ad allarmare i titolari di un’azienda di autotrasporti con sede a Villafalletto, convincendoli a sporgere denuncia contro un ex dipendente. Quelle frasi riportate sul suo profilo, sostengono gli ex datori di lavoro, non erano semplici recriminazioni ma una vera e propria diffamazione.
A colpire in particolare, hanno spiegato al giudice le parti civili, è stata la frase “mi chiesero di attaccare la calamita e di sforare di venti minuti, tanto nessuno se ne sarebbe accorto”. L’espediente illecito è utilizzato a volte dai camionisti per alterare il cronotachigrafo di bordo e sfuggire a eventuali controlli di polizia. Si tratta, peraltro, di una violazione penale, della quale sono chiamati a rispondere - nel caso - gli imprenditori che non si facciano scrupolo di ricorrere a questo “trucco”, pur di far viaggiare i camion oltre l’orario consentito.
Proprio per questo l’azienda ha deciso di tutelare la propria immagine denunciando per diffamazione R.M., il fossanese autore del j’accuse virtuale. Nel post incriminato non si fa menzione esplicita riguardo a chi avrebbe richiesto di commettere la violazione. A Villafalletto c’è più di un’attività nel campo dell’autotrasporto, ma il fatto che R.M. avesse lavorato proprio per quell’impresa, insieme ad alcune precise allusioni nel testo, hanno convinto gli autori della querela che si stesse parlando proprio di loro: “È stato con noi tre mesi, poi lo abbiamo informato che non avremmo rinnovato il contratto perché il suo profilo non era adatto” ha spiegato il titolare della ditta.
Suo figlio è colui che materialmente ha verificato l’esistenza dello scritto, dopo essere stato avvisato da alcune persone: “In seguito lui mi ha bloccato su Facebook, ma amici e conoscenti continuavano a inviarmi gli screenshot”. “Sarei passato sopra a tutto il resto - ha spiegato il teste - ma non alla questione dei cronotachigrafi. È un fatto di rilevanza penale e la circostanza è stata smentita da tutti i controlli che la Polizia Stradale ha effettuato sui nostri mezzi”. Quanto ai rapporti con l’ex dipendente, non ci sarebbero stati particolari dissapori nel periodo in cui era assunto: “Dopo aver saputo che non sarebbe stato rinnovato, fu lui a chiedere di anticipare di una settimana la rescissione del contratto”.
Il 15 aprile è fissata la discussione.