Era accusato di aver rubato la carta Postepay di un altro immigrato extracomunitario ospite del progetto PAS (Prima Accoglienza Stagionali) a Saluzzo.
I fatti risalgono all’estate del 2019 e vedono come protagonisti due cittadini del Mali, entrambi regolari in Italia e impiegati come braccianti nella raccolta della frutta. La denuncia era partita nei primi giorni di luglio dal derubato una volta resosi conto che la sua carta prepagata era sparita: nel frattempo, però, l’ignoto autore del furto aveva già effettuato quattro prelievi fra il 28 e il 30 giugno, per circa 600 euro in totale.
Le telecamere di sorveglianza installate in prossimità del Postamat da cui erano stati prelevati i contanti mostravano un giovane riconoscibile da alcuni particolari dell’abbigliamento e da una catenina che indossava. L’autore della denuncia l’aveva in effetti identificato in M.D., suo compagno di dormitorio nel’ex caserma Filippi adibita a struttura di accoglienza per circa 400 stagionali.
Per lui, imputato di furto aggravato e indebito utilizzo di carta di credito, il sostituto procuratore Pier Attilio Stea ha chiesto la condanna a un anno e otto mesi più 450 euro di sanzione. Un delitto “commesso da un povero che ha creduto di risolvere i suoi problemi rubando a qualcuno che era nelle sue stesse condizioni”, ha precisato il rappresentante dell’accusa. L’avvocato Ileana Marmi ha obiettato invece alla ricostruzione offerta in aula dai carabinieri, chiedendo l’assoluzione dell’imputato: “Nulla fa presumere il reato di furto. La sparizione della carta è stata accertata solo il 3 luglio, cosa che induce a credere che il suo titolare non l’avesse sempre con sé e potesse semplicemente averla smarrita o prestata in precedenza”.
Il giudice Marcello Pisanu ha infine condannato M.D. a un anno e sei mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale, nonché al pagamento di una sanzione di 450 euro.