La Procura lo accusava di aver venduto droghe leggere in più occasioni a un’amica all’epoca sedicenne, ma i giudici lo hanno condannato solo per l’ultimo episodio, quello che gli era costato la denuncia e il processo.
Sei mesi di reclusione e mille euro di multa è la pena inflitta a M.G., un ventenne di origini rumene residente a Saluzzo. Al giovane, incensurato, i Carabinieri erano risaliti nel gennaio 2017 dopo un controllo a carico dell’adolescente trovata in possesso di marijuana. Dalle sue successive ammissioni era emerso che l’amico le avrebbe venduto hashish e marijuana anche in altre occasioni nei mesi precedenti.
Lui in aula ha ammesso soltanto di averle procurato una dose da 20 euro: “Ho acquistato a 10 euro da uno spacciatore di mia conoscenza. Era per uso personale, avremmo dovuto fumarla assieme ma poi mi sono allontanato”. Quanto al fatto che la ragazza fosse minorenne, M.G. non ne sarebbe stato al corrente, allora: “Era un’amica della mia ex fidanzata, l’ho incontrata solo un paio di volte”.
Una contraddizione, secondo il sostituto procuratore Pier Attilio Stea: “Perché avrebbe dovuto incontrarsi per fumare una canna con una persona che non aveva mai frequentato? È evidente che la conoscesse già da prima e che fosse a conoscenza della sua minore età”. A sostegno delle accuse, per le quali erano stati chiesti un anno di carcere e duemila euro di multa, pesavano anche i messaggi che i due si sarebbero scambiati a partire dall’ottobre precedente per concordare gli ‘acquisti’.
“C’è un unico episodio provato, gli altri non sono stati confermati dalla ragazza nel dibattimento e non trovano riscontro nelle successive indagini dei Carabinieri” ha invece affermato la difesa.
I giudici hanno infine condannato M.G. per un solo capo d’imputazione, quello relativo all’ultima cessione di stupefacenti, ma lo hanno assolto per quanto riguarda gli episodi precedenti.