Non era una battuta di dubbio gusto, ma una vera minaccia, quella rivolta da un uomo di Sampeyre alla sua anziana vicina di casa: “Presto qui ci sarà anche la tua faccia” le aveva detto, avvicinandosi alla donna che in quel momento stava guardando i manifesti funebri.
Per questo e per un altro episodio, avvenuto poco prima durante la messa nella chiesa del paese, M.P. è stato condannato dal giudice Mauro Mazzi a quaranta giorni di reclusione, con la condizionale. Tra l’imputato e la vicina di casa una lunga serie di dissapori, legati alla pulizia del cortile comune: l’uomo aveva lamentato, con molteplici segnalazioni all’Asl e al Comune, il cattivo stato di quello spazio, occupato da depositi di materiale e sporcizia tanto da attirare la presenza di topi.
“Qui parliamo di minacce in due episodi che nulla hanno a che fare con il pregresso, giustificati solo dall’astio dell’imputato verso l’altra famiglia” ha sottolineato il pm Annamaria Clemente, ricordando come la pensionata avesse mostrato un evidente timore: “Il parroco ha riferito di aver visto entrare la donna in sagrestia molto spaventata, tanto che aveva chiesto a una signora di riaccompagnarla a casa”. Per l’imputato la Procura aveva chiesto una condanna a quattro mesi.
La difesa, per contro, ha denunciato la “contraddittorietà” della persona offesa, giudicata reticente nel rispondere alle domande in aula: “Vogliono ottenere l’allontanamento dell’imputato dalla casa dove, da quando è stata avanzata la querela, non è più andato. Ha paura che la vicina insceni altre ricostruzioni fantasiose”. In chiesa, ha aggiunto il legale dell’uomo, sarebbe stata l’anziana a “sogghignare e provocarlo”: “Lui ha voluto anche parlare con il parroco, per spiegare che non c’entrava nulla e chiarire la situazione del vicinato”.