SALUZZO - Schiaffi e pugni a un agente, l’aggressione nel carcere di Saluzzo

Nella mattinata un detenuto italiano si è scagliato contro la guardia: il malcapitato ha fatto le spese di una cattiva notizia appena ricevuta dal recluso

Redazione 06/11/2023 18:09

Sarebbe stata una risposta non gradita a una banale istanza che aveva presentato a scatenare la furia di un detenuto italiano del carcere di Saluzzo, scagliatosi contro uno degli agenti con spintoni, schiaffi e pugni. Lo afferma il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), dando notizia dell’aggressione avvenuta in mattinata tra le mura della casa di reclusione “Rodolfo Morandi”.
 
Al momento non si conosce la prognosi dell’agente, tuttavia si sa che ha riportato diverse tumefazioni al viso e alle braccia, oltre a una piccola ferita lacerocontusa ad una mano. “L’incolpevole agente è stato solamente il bersaglio di un feroce sfogo” sottolinea il segretario regionale del Sappe Vicente Santilli: “Un episodio grave, che va contestualizzato in una realtà regionale operativa assai precaria. Le carceri del Piemonte, per la presenza di detenuti di difficile gestione e per la grave carenza di organico, sono una polveriera e meriterebbero ben altra attenzione da parte dei vertici dell'amministratore penitenziaria”.
 
Donato Capece, segretario generale del sindacato dei baschi azzurri, esprime a sua volta solidarietà e vicinanza al polizotto ferito a Saluzzo: “I gravi episodi avvenuti negli ultimi giorni nelle carceri del Piemonte, che non hanno avuto un tragico epilogo grazie all’attenzione ed alla prontezza del personale di Polizia penitenziaria, riportano drammaticamente d’attualità la grave situazione penitenziaria regionali”. Capece ricorda che poche settimane fa “il Sappe aveva annunciato di valutare di proclamare lo stato di agitazione del personale per l’assenza di provvedimenti che contrastino le continue violenze in carcere e le aggressioni alle donne e agli uomini in divisa. Riteniamo che la grave situazione in cui versano le carceri italiane imponga un'inversione di marcia da parte del vertice politico e amministrativo del Ministero della Giustizia e più in generale del governo. Non si perde altro prezioso tempo nel non mettere in atto immediate strategie di contrasto del disagio che vivono gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria è irresponsabile”.

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