BARGE - “Truffati dal consulente”: 15mila euro “spariti”, dovevano servire per partecipare ai bandi

A processo un franchise consultant piacentino. Si era presentato a una coppia di giovani imprenditori del Saluzzese, promettendo finanziamenti mai arrivati

Andrea Cascioli 07/04/2025 16:33

Si era presentato sotto le spoglie di un tarantiniano Mr Wolf, chiamato a “risolvere problemi” come il personaggio di Harvey Keitel in Pulp Fiction. Invece, sostengono due suoi ex clienti, ha intascato quindicimila euro e lasciato tutto com’era.
 
A sborsare sono stati una coppia di giovani imprenditori del Saluzzese, titolari di un’attività sportiva in ambito motoristico. Il loro obiettivo principale era ottenere finanziamenti, tramite bandi, per l’acquisizione di alcuni terreni dei quali erano già affittuari. Su Facebook avevano incrociato F.T., piacentino, classe 1988, il quale vantava una lunga esperienza nel settore del franchise consulting. Il professionista era titolare di una società, la Terbyte srl, che si occupava della gestione di fondi europei, nazionali e regionali: “Avevo chiesto una visura camerale, l’azienda risultava attiva e intestata a lui” spiega la sua ex cliente.
 
Nel corso del 2022 il consulente si era anche recato in azienda, per ben tre volte, e i titolari lo avevano presentato ai proprietari dei terreni. Nel frattempo, lui presentava le varie proposte di finanziamento: “Bandi che effettivamente esistevano in quel momento, erano una decina” precisa ancora l’imprenditrice. Per partecipare, bisognava versare depositi cauzionali che in un secondo tempo - a detta del consulente - sarebbero stati scalati dal finanziamento oppure restituiti: “A lui premeva che fossero effettuati tramite bonifico istantaneo, assicurando che li avrebbe potuti restituire in ogni momento. Questo è stato fatto per tutti i bandi a cui abbiamo aderito. Presi dalla foga di tutto quello che presentava, non ci siamo posti il problema: erano pagamenti tracciati con i bonifici”.
 
Moglie e marito, in totale, hanno versato circa quindicimila euro fino a ottobre 2022, quando si sono accorti che qualcosa non andava per il verso giusto. In ballo c’era un bando da ottenere con la neonata legge Sabatini, che avrebbe permesso alla coppia di acquistare i terreni: la proposta d’acquisto era stata perciò formulata ai proprietari, per un importo di circa 280mila euro. “A metà ottobre - spiega l’autrice della querela - è arrivata una lettera contabile, in cui si faceva sapere che entro pochi giorni avremmo avuto i soldi. Guardandola meglio, però, abbiamo visto però che c’erano alcuni errori di battitura e abbiamo capito che si trattava di una truffa. L’avvocato ce lo ha poi confermato”.
 
Da lì è partita la denuncia per truffa. Le indagini, condotte dai carabinieri di Barge, hanno appurato che F.T. risultava sconosciuto a tutti gli istituti di credito con i quali asseriva di aver avuto rapporti: “È stato verificato che il signore aveva anche richiesto versamenti su Postepay, intestate ad altre persone” fa sapere il brigadiere Florian Puddu. La Terabyte, nel frattempo, era stata “dismessa” e risultava quindi inattiva. “Stiamo patendo ancora adesso il pregresso. Non tanto per la cifra versata, ma per i progetti” racconta l’imprenditore coinvolto: “Una vicenda che ci ha rovinati economicamente e psicologicamente” conferma la moglie. Il prossimo 13 giugno si attende una parola definitiva del giudice sulla vicenda. C’è in ballo anche un possibile risarcimento, rispetto al quale, però, la parte civile si dice pessimista.

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