MORETTA - Truffe a catena sul web, condannati due fratelli di Moretta

Con i falsi annunci di vendita online avevano accumulato oltre 3mila euro. Uno dei querelanti è tornato dal Messico per testimoniare contro di loro

a.c. 09/12/2020 19:05

 
Sono occorse diverse udienze al tribunale di Cuneo per ascoltare tutti gli autori di denunce a carico di R.G., residente a Moretta, già al centro di svariate indagini per truffe online insieme al fratello G.G., all’ex compagno della madre C.L. e alla presunta complice M.Z., tutti residenti nel Saluzzese.
 
I fatti risalgono al 2016, quando una ventina di persone provenienti da varie parti d’Italia, perlopiù Lazio e Abruzzo, avevano sporto querela dopo aver effettuato acquisti online sul popolare sito di vendite subito.it senza ricevere nulla. Il venditore si presentava di volta in volta come Raffaele, Mario, Angelo e con altri nomi ancora: ai primi approcci con gli aspiranti acquirenti seguivano telefonate e infine versamenti su conti bancari o su carte Postepay ai quali in teoria avrebbero dovuto far seguito le spedizioni. Tra la merce venduta e mai consegnata c’erano diversi prodotti dell’azienda di aspirapolveri Folletto Vorwerk, messi sul mercato a prezzi “di favore”.
 
Non tutti i presunti truffati hanno dato seguito alla loro azione legale: alcuni hanno rimesso la querela in modo esplicito, altri non si sono presentati in aula a testimoniare. C’è invece il caso di un signore bresciano, nel frattempo trasferitosi in Messico, che è rientrato in Italia apposta per raccontare al giudice la sua versione dei fatti. L’uomo aveva pagato 440 euro per un Folletto usato da un inserzionista qualificatosi come Raffaele. Dalle successive ricerche, aveva appreso che il suo interlocutore era già stato segnalato come truffatore su siti come tellows.it, che si occupa appunto di raggiri telematici e telefonici. Non solo, ma in seguito lo stesso R.G. era ricomparso alla sua vittima in altri annunci analoghi nei quali proponeva la vendita di un Folletto: “Ha un timbro di voce molto caratteristico, l’ho riconosciuto dopo averlo chiamato al nuovo numero perché ci eravamo parlati parecchio” aveva precisato il querelante. Un altro testimone aveva descritto il misterioso Raffaele come “un meridionale che si sforza di parlare con accento milanese”.
 
I carabinieri di Moretta sono giunti all’identificazione dei presunti autori materiali attraverso una serie di accertamenti sulle utenze telefoniche, l’Iban del conto corrente bancario indicato agli acquirenti e la mail associata alle inserzioni. Ulteriori investigazioni sono state svolte sulla carta Postepay evolution intestata a R.G., sul quale erano state accreditate somme per oltre 3mila euro da persone che sono poi risultate essere vittime delle truffe: i militari hanno precisato di non aver potuto contattare tutti i presunti truffati perché non sempre i versamenti erano accompagnati dalla causale e dai dati personali.
 
Il pubblico ministero ha chiesto per i due fratelli, R.G. e G.G., un anno di reclusione e 600 euro di multa. Il giudice ha accolto la richiesta di condanna ma ha fissato la pena finale in nove mesi, con il beneficio della sospensione condizionale. Per i due coimputati C.L. e M.Z. invece è stato disposto di non doversi procedere per intervenuta remissione di querela e in un singolo caso perché la querela era pervenuta oltre i limiti di legge.

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