In gergo sono definiti “reati predatori” perché riguardano il patrimonio e sono commessi con la violenza o con l’astuzia anche approfittando di una minore difesa della vittima, in relazione all’età, alle condizioni di vita e di salute. A preoccupare non sono tanto i numeri, in linea con le statistiche nazionali, ma la facilità con cui tuttora riescono a essere portati a termine.
Dopo diversi anni in cui i Carabinieri sono impegnati in una campagna d’informazione sulla sicurezza partecipata, raggiungendo i diversi luoghi di aggregazione delle persone anziane e delle famiglie, si assiste ancora a episodi in cui l’estrema buona fede delle persone diventa l’anello debole della sicurezza domestica. Il senso di vergogna per essere stati raggirati e il timore del pubblico ludibrio provoca frequentemente un danno ancor maggiore di quello economico, ed è comprensibile visto che sovente si tratta di persone anziane, anche se autonome e lucide.
Le tecniche utilizzate da questi criminali sono semplici ma efficaci e si basano sulla naturalezza con cui agiscono, fingendosi operatori di servizi pubblici, appartenenti alle forze dell’ordine, addetti alla verifica di impianti di riscaldamento, dell’acqua potabile, etc. La semplice presenza di indumenti o accessori che ne simulano l’appartenenza a una categoria di lavoratori, quali falsi distintivi, cartellini identificativi e tute da lavoro, rendono la loro presenza più credibile agli occhi della vittima.
A ciò si aggiunga che si tratta di soggetti spesso particolarmente gentili, con scioltezza di dialogo, utilizzo del dialetto del luogo, e mascherata padronanza di informazioni sulle abitudini o sui famigliari delle vittime.
In tale quadro i Carabinieri della Compagnia di Saluzzo danno piena disponibilità a consigliare o intervenire su situazioni che possono verificarsi nell’intero arco della giornata. “È sufficiente - spiegano -, mediante il 112, il Numero Unico di Emergenza, gratuito e raggiungibile da ogni luogo, comunicare a un nostro operatore la presenza di individui che chiedono di accedere all’abitazione per i più svariati motivi per avere un immediato riscontro sulla liceità della presenza”.
Tale prassi è un’accortezza fondamentale per impedire il verificarsi di questa tipologia di reati. Importante è inoltre ribadire che gli operatori delle società di servizio chiamati a entrare in contatto con gli utenti promuovono da tempo una serie di comunicazioni preventive, come ad esempio i preavvisi affissi nelle aree comuni dei condomini che indicano il motivo, il giorno e l'ora della visita dei tecnici.
“Il coinvolgimento e la condivisione delle informazioni risulta un fondamentale circolo virtuoso che, là dove vi sia costante alimentazione, può avere ricadute positive su tutta la cittadinanza, costruendo insieme quell’auspicata cornice di sicurezza partecipata in questa magnifica realtà in cui i miei collaboratori e io abbiamo la fortuna di prestare la nostra opera”, ribadisce il capitano Davide Basso, dal settembre scorso comandante della Compagnia Carabinieri di Saluzzo.