CASALGRASSO - Un incendio distrusse il suo garage, dopo gli accertamenti finisce a processo

La disavventura di un abitante di Casalgrasso, appassionato di aeromodellismo, è terminata con un’assoluzione. Dopo il rogo era accusato di disastro colposo

a.c. 05/01/2022 15:55

Ritrovarsi a processo dopo aver rischiato di perdere, oltre al garage, anche la propria abitazione. È quanto accaduto a un 47enne rumeno residente a Casalgrasso, I.F., trovatosi a dover rispondere di disastro colposo a seguito dell’incendio che nell’aprile del 2018 aveva distrutto la sua rimessa auto.
 
La Procura contestava all’uomo di aver coltivato la sua passione per il modellismo di aerei e veicoli a motore senza curarsi delle “elementari regole di prudenza” nonché del divieto di utilizzare autorimesse anche private come deposito di materiale infiammabile o sede di riparazione di motori. Nei due locali comunicanti erano ammassate benzine, olii e vernici sistemati - secondo l’accusa - nei pressi del tavolo di lavoro su cui si trovavano anche circuiti elettrici. I vigili del fuoco avevano rinvenuto inoltre tre bombole di Gpl.
 
Uno dei vicini di casa di I.F. ha raccontato di aver sentito alcuni scoppi prima di avvistare il fumo: “Come se fosse scoppiata una bomboletta”. I pompieri, sopraggiunti con diverse squadre da Saluzzo e da Racconigi, non erano riusciti a stabilire se l’innesco del rogo fosse da attribuire a un cortocircuito elettrico, perché quando erano finalmente riusciti a domare le fiamme il garage era ormai distrutto. Insieme ai modellini, la famiglia aveva perso tre minimoto, una motocicletta e parecchi altri beni: “Per noi era quasi una seconda casa, avevamo i nostri cambi di abbigliamento stagionale e generi alimentari” ha spiegato la moglie dell’imputato, presente in casa con il marito durante l’incendio.
 
La famiglia quel pomeriggio era rientrata da poco dal pranzo domenicale e aveva parcheggiato l’auto davanti al garage: “Non so se ci fosse qualcosa di infiammabile, - ha aggiunto la donna - forse materiali per i lavoretti di mio marito che erano però ben custoditi nei barattoli chiusi, sul tavolo. Le bombole Gpl le usavamo in cucina, in ogni caso erano tutte vuote tranne una in cui restava forse qualche rimasuglio”.
 
Al termine dell’istruttoria lo stesso procuratore Alessandro Borgotallo ha domandato per I.F. l’assoluzione, non ritenendo provato che a causare il rogo fosse stata un’eventuale incuria. L’avvocato Luca Martino ha sostenuto che il suo assistito non avesse violato alcuna disposizione specifica riguardo all’uso dei locali e nemmeno generiche regole di prudenza: “Le norme sulle autorimesse si applicano solo ai locali al di sopra dei 300 metri e dove i liquidi infiammabili siano in quantità ‘significative’, non ai box auto”.
 
Il giudice Elisabetta Meinardi ha quindi assolto l’imputato.

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