“Non conoscevo quell’uomo e non l’ho più rivisto dopo. So solo che era un signore anziano”: così ha raccontato una ragazza oggi diciassettenne in aula, rievocando lo sgradevole incontro con G.M., imputato di atti osceni davanti al tribunale di Cuneo.
I fatti erano avvenuti nell’agosto 2018 nella stazione di Cavallermaggiore, dove la giovane si trovava in compagnia di un’amica minorenne: “Ci guardava restando dall’altra parte dei binari, vicino alla rastrelliera delle bici. A un tratto ha cominciato a masturbarsi e noi ci siamo spostate in un punto più frequentato”.
Poche settimane dopo l’amica le aveva detto di aver rivisto lo stesso uomo in stazione, inviandole una foto scattata con il telefonino. Anche i genitori dell’adolescente erano stati informati, ed era così partita la denuncia dei Carabinieri a carico di G.M., già gravato da precedenti penali per lo stesso genere di reati.
Si tratterebbe di un personaggio noto ai pendolari del posto, già individuato in passato perché “solito esibire simboli fallici ai frequentatori della stazione”, come ha ricordato il pm Alessandro Bombardiere chiedendone la condanna a quattro mesi. Il verdetto del giudice Alice Di Maio è stato comunque più severo: per l’imputato la pena finale è stata stabilita in dieci mesi di reclusione.