I Carabinieri della Stazione di Cavallermaggiore, a seguito della denuncia presentata da una ragazza residente nello stesso Comune, hanno denunciato per truffa un uomo residente a Roma. La donna, per poter vendere dei libri, pubblicava un annuncio online sul sito di compravendita “Subito.it”. Veniva quindi contattata da un uomo che si diceva interessato all’acquisto. L’interlocutore chiedeva di poter pagare il corrispettivo (180 euro) mediante un “vaglia online” da effettuarsi attraverso uno sportello ATM postale. Giustificava questa scelta inusuale con il fatto che lui era un impiegato postale e, per tale motivo, poteva pagare solo con quella procedura.
A quel punto la venditrice si diceva perplessa anche perché non era titolare di nessun conto postale. L’uomo la tranquillizzava dicendole che non era necessario avere un conto corrente postale e che bastava avere un bancomat o una carta di credito per poi recarsi presso uno sportello ATM Postamat di un qualsiasi ufficio postale. Inoltre le garantiva che l’avrebbe guidata telefonicamente durante tutta la procedura. Si recava quindi ad uno sportello Postamat per concludere la transazione. Una volta inserita la propria tessera bancomat, la donna eseguiva passo passo le operazioni indicate dal suo interlocutore, che le suggeriva perfino i pulsanti da cliccare sullo schermo, dicendo di inserire l’importo pattuito e dettandole il codice di quello che doveva essere il vaglia online, che sarebbe stato accreditato direttamente sul bancomat della donna (in realtà il codice digitato non era altro che il numero della tessera PostePay in possesso dello sconosciuto interlocutore). Solo dopo aver concluso tali operazioni ed aver salutato il truffatore (che le aveva ribadito di attendere qualche altro minuto affinché si concludesse la procedura di accredito del vaglia online), si accorgeva di avere un ammanco sul suo conto corrente di quasi 3000 euro.
Le indagini permettevano di individuare quale autore della truffa un 37enne residente a Roma. Questi per portare a termine le truffe (si è scoperto in fase di indagine che i raggiri a lui riconducibili sono svariati) aveva utilizzato delle PostePay e della schede sim intestate fittiziamente a degli sconosciuti.