È arrivata a una conclusione giudiziaria la vicenda della ‘Linea blu srl’, la ‘società fantasma’ registrata a Castagnito e - formalmente - operante a Fossano, al centro di una truffa da oltre 27mila euro e di un altro tentato raggiro ai danni di due imprenditori del Cuneese.
I fatti risalgono al 2014, quando in un capannone nella città degli Acaja aveva preso posto l’’azienda’ al cui vertice figurava Marco F., un prestanome del Torinese indicato come amministratore delegato. Insieme a lui Salvatore F., l’uomo che l’aveva reclutato e che si occupava dell’amministrazione, Simone S. che fungeva da tramite con le banche e Frank S., che rispondeva alle telefonate in sede.
L’inchiesta per truffa aggravata era scattata dopo che un imprenditore di Alba, fornitore di attrezzature per cucine di ristoranti, aveva bloccato la prevista consegna di merce per 15mila euro - essendosi accorto che le fideiussioni bancarie fornite a garanzia della compravendita erano false. Nel frattempo però un’impresa di Marene, attiva nella produzione di muletti, aveva già scaricato materiali per oltre 27mila euro per i quali non sarebbe mai stata pagata.
Le due ‘menti’ dell’operazione, stando a quanto ricostruito dalla Procura, erano Simone S. e Salvatore F., alias Piero, che agli imprenditori truffati si sarebbe presentato con false generalità affermando di chiamarsi Antonio Fiore. Quanto all’amministratore delegato Marco F., la sua posizione era in realtà quella della ‘testa di legno’ a cui intestare in modo fittizio l’attività: l’uomo, un disoccupato con gravi difficoltà economiche e familiari, era del tutto all’oscuro di ciò che si stava facendo a suo nome e non percepì nessun guadagno materiale. Per la stessa vicenda, peraltro, si trova ora a processo anche a Milano e ad Asti.
Anche riguardo a Frank S. non sono stati trovati riscontri tali da giustificarne la richiesta di condanna. Per questi ultimi, di conseguenza, il pubblico ministero Davide Fontana ha chiesto e ottenuto il proscioglimento. La giudice Sabrina Nocente ha invece condannato Simone S. a dieci mesi di reclusione e 200 euro di multa e Salvatore F., recidivo, a un anno e un mese più una sanzione da 500 euro.