SAVIGLIANO - Guidava con un tasso alcolico sette volte superiore al limite: il giudice lo condanna a otto mesi di arresto

L’automobilista, un maghrebino classe 1980, provocò un doppio tamponamento a Savigliano nell’incrocio tra la regionale e via Suniglia. In corpo aveva 4,0 mg/l di alcol

a.c. 15/09/2020 18:32

 
Quando lo hanno trasportato all’ospedale di Savigliano era ormai prossimo al coma etilico: le successive analisi del sangue avrebbero confermato che viaggiava avendo in corpo 4,0 mg/l di alcol. Sette volte in più rispetto al limite massimo consentito dalla legge italiana per chi si mette alla guida di un veicolo.
 
Per questo A.K., cittadino marocchino nato nel 1980, è finito a processo a Cuneo con l’accusa di guida in stato di ebbrezza aggravata dall’aver provocato un incidente. Al volante della sua Ford Focus nel pomeriggio del 3 settembre 2018 aveva infatti tamponato un’altra automobile ferma al semaforo, provocando a catena il tamponamento del mezzo che sostava davanti a questa. L’incrocio è quello tra la strada regionale Cuneo-Torino e via Suniglia, ben noto agli automobilisti saviglianesi e non solo per la presenza del semaforo con sistema Vista Redserve che rileva in automatico le infrazioni.
 
Il tasso alcolemico rilevato nel corpo di A.K. non è da record mondiale, ma poco ci manca: “Era prossimo al coma etilico. Paradossalmente si può pensare che se non avesse tamponato e non fosse quindi stato portato in ospedale, sarebbe potuto incorrere in conseguenze peggiori” ha osservato il pubblico ministero Raffaele Delpui, aggiungendo che “si può quasi dire che sia stato trovato sangue nell’alcol in circolazione”. Per lui l’accusa ha chiesto la condanna al massimo della pena prevista in queste circostanze: due anni di arresto e 12mila euro di multa, con il raddoppio di sanzione che il giudice può disporre in caso di sinistro.
 
L’avvocato Davide Ambrassa ha rilevato comunque come la differenza di 0,3 mg/l in meno tra il tasso rilevato al Santissima Annunziata e le successive controanalisi effettuate dal Centro Regionale Antidoping ponesse dubbi sull’effettiva attendibilità delle misurazioni. L’uomo, titolare anche di patente C, aveva peraltro dimostrato la sua successiva idoneità psicofisica conseguendo di nuovo la licenza di guida.
 
Il giudice Lorenzo Labate ha infine condannato l’imputato a 8 mesi di arresto e 2mila euro di ammenda, applicando nei suoi confronti la sospensione della patente per un anno e sei mesi e la confisca dell’auto.

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