SAVIGLIANO - I Carabinieri hanno arrestato in flagrante un 'topo d'appartamento', con sé aveva anche una pistola

Si tratta di un soggetto di 'notevole spessore criminale' gravato da due ordinanze di custodia cautelare. I fatti lunedì sera a Savigliano. Due complici sono riusciti a fuggire con il bottino

Samuele Mattio 27/11/2019 11:29

Un albanese di 30 anni, al secolo V.P., è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Radiomobile di Savigliano. L’uomo è accusato di furto in concorso per quanto riguarda un episodio svoltosi lunedì 25 novembre a Savigliano. Da successivi accertamenti svoltisi in caserma il fermato è risultato un ricercato di ‘notevole spessore criminale’ tanto che a suo carico erano state emesse due ordinanze di custodia cautelare in carcere dai Tribunali di Busto Arsizio e Pavia, entrambe per ‘associazione a delinquere finalizzata ai reati di furto e rapina in abitazione, ricettazione e violazione di domicilio’, ma veniamo ai fatti recenti.

Intorno alle ore 20 di lunedì è stato un residente di via San Bernardo a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine allertando il Nue 112. L’uomo aveva notato una macchina con tre persone sospette a bordo. La gazzella si è recata immediatamente sul posto avvicinandosi a fari spenti alla vettura segnalata, una Volkswagen Golf, poi risultata rubata a Chieri nei giorni scorsi nel corso di una scorribanda in appartamento. I Carabinieri hanno fermato il soggetto a bordo dell’auto, che in quel momento era sdraiato nell’abitacolo per non farsi vedere. Risultato privo di documenti, aveva i guanti indosso. Da una successiva perquisizione a bordo dell’auto è stata rinvenuta una Beretta calibro 635, con sette proiettili riposti fuori dal caricatore. Inoltre è stato trovato un vero e proprio ‘kit’ per i furti in appartamento. “Un classico per chi si introduce nelle abitazioni per effettuare dei furti - ha spiegato il comandante della Compagnia di Savigliano, Antonio De Vita -. Abbiamo trovato dei guanti per non lasciare impronte, un cappellino per nascondere il volto alle telecamere, una smerigliatrice per aprire le cassaforti e uno zaino capiente per portare via la refurtiva”.

Mentre i militari del Radiomobile erano intenti a controllare l’autovettura, altri due complici sono riusciti a raggiungere il primo piano del balcone di un’abitazione adiacente dove, una volta introdottisi all’interno, hanno rubato gioielli e denaro contante. Una volta consumato il furto si sono accorti della presenza dei Carabinieri e si sono dileguati nei campi adiacenti il fiume Macra, che scorre nella zona.

I militari stanno indagando per riuscire a risalire all’identità dei due soggetti. Intanto il ladro è stato trasferito nel carcere di Cuneo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, oltre a scontare le due misure di custodia e a difendersi dalle accuse del reato di furto in concorso dovrà rispondere di porto abusivo di armi e ricettazione (per l’auto risultata rubata).

“Va fatto un plauso al Capitano De Vita e ai suoi uomini per il lavoro svolto per il contrasto al fenomeno dei furti in appartamento - ha sottolineato il comandante provinciale dei Carabinieri, Pasquale Del Gaudio - La collaborazione del cittadino che ha immediatamente allertato il 112 è stata importante. Per noi è fondamentale la collaborazione della comunità”.

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