SAVIGLIANO - La "boxista" che coordina tra le casse non può essere inquadrata come una semplice cassiera

Lo ha stabilito il Giudice del Lavoro di Cuneo, condannando due società che gestivano un punto vendita a Savigliano a versarle di una somma superiore a 50 mila euro

Redazione 09/02/2022 15:48

Una dipendente che ha funzione di coordinamento delle casse di un supermercato non può essere inquadrata contrattualmente come una semplice cassiera.
Lo ha stabilito il giudice del lavoro Paola Elefante con una sentenza pronunciata ieri, martedì 8 febbraio, a Cuneo.
 
Il Tribunale ha accolto la vertenza sindacale presentata dalla UilTucs tramite il legale di riferimento Corrado Bertoni, condannando in solido le società che gestivano un punto vendita a Savigliano - la Savidis Srl e la G.D. Srl - a versare alla donna una somma vicina ai 44 mila euro. Inoltre ha anche condannato la G.D. Srl a versare ulteriori 5 mila euro per differenze di stipendio spettanti dopo l’avanzamento. La dipendente, che operava come boxista di cassa centrale, era infatti inquadrata nel IV livello del CCNL Commercio, ma sulla base dello svolgimento di mansioni superiori il Giudice ha retroattivamente stabilito che avrebbe dovuto trovarsi al II. Le aziende dovranno anche provvedere al rimborso delle spese legali. C’è attesa per le motivazioni della sentenza, che verranno depositate entro 60 giorni.
 
Al settimo cielo il segretario provinciale della UilTucs, Fabio Bove, che ha commentato: “Siamo soddisfatti e contenti non solo per la nostra iscritta, ma anche per le lavoratrici che svolgono questa mansione in provincia di Cuneo e in Italia”. Secondo il sindacalista la sentenza potrebbe avere un effetto domino sull’intero sistema della GDO: “Indubbiamente apre anche al riconoscimento di una nuova figura nel contratto nazionale del Commercio, che al momento non contempla la figura della boxista di cassa centrale".
 

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