Si è spento lo scorso venerdì 28 agosto il 98enne Giuseppe Nervo, marenese d’adozione, uno degli ultimi reduci della battaglia di El Alamein.

 

Era nato nel 1922 a Corneliano d’Alba e da lì il 15 gennaio 1942, non ancora ventenne, era partito alla volta di Mondovì, destinato al 34esimo reggimento fanteria della divisione Livorno di stanza a Fossano. Dopo tre mesi di addestramento era stato inviato al 3° battaglione mitraglieri di Roma e quindi a Salonicco, in Grecia. Circa quaranta giorni dopo, in maggio, l’ordine di partire per la Libia: di quell’esperienza Nervo ricordava soprattutto le grandi difficoltà negli spostamenti, tra tempeste di sabbia e sfiancanti viaggi a piedi e in autoblindo per raggiungere prima il presidio italiano di Tobruk e poi la piccola stazione ferroviaria di El Alamein, da dove in luglio la sua unità era stata aggregata ai paracadutisti della Folgore.

 

I combattimenti più aspri si svolgeranno tra il 23 ottobre e il 5 novembre, opponendo 100mila militari italo-tedeschi ai 200mila britannici e segnando le sorti della guerra in Africa. Cessate le ostilità, dopo giorni di cammino nel deserto senza cibo né acqua Nervo e alcuni suoi commilitoni sarebbero stati riuniti ai circa 20mila prigionieri italiani e internati in un campo di concentramento a Suez. Qui il giovane trascorrerà quasi tre anni, venendo raggiunto fra l’altro dalla notizia della morte di suo padre, fino alla liberazione avvenuta il 28 giugno 1945 con l’imbarco da Port Said a Napoli.

 

Membro del gruppo ANA di Marene, Beppe Nervo lascia la moglie Giovanna Rossano, le figlie Franca e Michela, i fratelli Antonio e Agostino e numerosi altri congiunti. Dopo i funerali fissati per le ore 10 di oggi, lunedì 31 agosto, presso la parrocchia della Natività di Maria Vergine a Marene, la salma verrà tumulata nel cimitero di Corneliano d’Alba.