I vigili del fuoco hanno recuperato questa mattina il corpo di Dennis Craig, il pilota americano 79enne precipitato venerdì 11 marzo con il suo aereo monomotore Cirrus, dopo il decollo da Levaldigi, mentre sorvolava le valli di Lanzo diretto in Belgio.

 

Il cadavere è stato recuperato dalla carlinga del velivolo caduto sulle montagne sopra Groscavallo, nel Torinese, intorno a quota 2.800 metri. È stato poi trasportato all'ospedale di Ivrea a disposizione della procura che ha aperto un fascicolo. Saranno le indagini a chiarire se l'aereo si è schiantato contro la montagna a causa di un guasto oppure per un errore del pilota.

 

Craig viveva in California, dove gestiva un’attività privata di trasporto aereo. Il suo viaggio alla guida dell’ultraleggero era iniziato in Sudafrica, da dove, con tappe inferiori ai duemila chilometri, era arrivato fino in Piemonte. Avrebbe dovuto proseguire per la Scozia e la Groenlandia e da lì tornare negli Stati Uniti. Per questo in un primo tempo il sito FlightRadar, che monitora i voli in tutto il mondo, aveva segnalato il suo velivolo presso l’aeroporto scozzese di Wick. L’aeronautica aveva però smentito.

 

Le ultime coordinate del Cirrus lo localizzavano nell’area di Ceresole Reale, pochi minuti dopo le ore 11 di venerdì 11. I radar della torre di controllo di Milano lo avevano in seguito rilevato sulla Levanna orientale, in Francia. Anche la Gendarmeria transalpina aveva provato a verificare la traccia, senza però localizzarlo. Le ricerche in alta quota, rese improbe dal maltempo, sono continuate per giorni finché nella giornata di lunedì scorso un elicottero dell’Esercito ha individuato l’ultraleggero alla base del ghiacciaio del Mulinet. Le operazioni di recupero sono riprese mercoledì quando due squadre miste a bordo di un elicottero della Finanza sono riuscite a confermare che il corpo senza vita di Craig si trovava nella carlinga.