È la statunitense Karen Russell, con il romanzo I donatori di sonno (Edizioni Sur, traduzione di Martina Testa), la vincitrice della 13/a edizione del Premio Lattes Grinzane, il riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes e promosso dalla Fondazione Bottari Lattes. La proclamazione oggi al Teatro Sociale “Busca” di Alba.
A determinare la vittoria sono stati i voti di 400 studentesse e studenti di 25 giurie scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, più una di Parigi, dopo la selezione dei 5 finalisti a cura di una giuria tecnica. Nel romanzo Karen Russell - si legge nella motivazione della giuria tecnica - “trasforma l’insonnia stessa in un incubo di massa: la misteriosa epidemia che impedisce di dormire fiacca la mente e il corpo fino alla morte. È l’apocalisse, bianca. Ci sono alcuni donatori, che con il loro sonno idratano le menti dei malati, ma rischiano di infettarli con gli incubi. Il genere umano rischia l’estinzione. L’unica speranza sono i bambini, il sonno purissimo. A scoprirlo è la voce narrante del romanzo, che ha perso la sorella, tra le prime vittime della pandemia”.
Gli altri finalisti di questa edizione sono stati Una notte di Giosuè Calaciura (Sellerio), Melancolia di Mircea Cărtărescu (La Nave di Teseo, traduzione di Bruno Mazzoni), Avere tutto di Marco Missiroli (Einaudi) e Stupore di Zeruya Shalev (Feltrinelli, traduzione di Elena Loewenthal).
Jonathan Safran Foer, pubblicato in Italia da Guanda, è invece il vincitore del Premio Speciale Lattes Grinzane, attribuito ogni anno a “un’autrice o a un autore internazionale di fama riconosciuta a livello mondiale che nel corso del tempo abbia raccolto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico. Valore del tempo e la società tecnologica in cui viviamo”.