La ventitreesima edizione del premio internazionale Cherasco storia si tinge di rosa, con la vittoria ex aequo, per la prima volta nella storia della rassegna, di due donne: la storica francese Marie Faverau e l’israeliana Tamar Herzig. Le loro opere sono state selezionate dalla giuria internazionale fra gli undici titoli in gara.
Classe 1977, Favereau insegna Storia medievale all’Università di Parigi-Nanterre: specializzata nella storia dei Mongoli e della civiltà islamica ha dedicato diverse pubblicazioni al rapporto fra il popolo delle steppe, l’Europa e il Medio oriente. Fra questi, nel 2021, “L’orda. Come i mongoli cambiarono il mondo”, tradotto e pubblicato da Einaudi, vincitore del Cherasco storia 2024.
Docente presso la facoltà di Lettere dell’Università di Tel Aviv, Herzig è una studiosa dell’Italia del Quattrocento. “Storia di un ebreo convertito. Arte, criminalità e religione nell’Italia del Rinascimento”, opera pubblicata dalla casa editrice Viella, ha ottenuto il favore della giuria del Cherasco storia: narra la vicenda dell’orafo Salomone da Sessa, ebreo costretto ad abbracciare il cattolicesimo per scampare una condanna a morte.
Istituito, nel 1997, il premio viene attribuito ad autori capaci di unire, nei loro libri, rigore scientifico e contributi innovativi alla storiografia con la chiarezza nell’esposizione dei contenuti. La scelta del vincitore è affidata a una giuria internazionale: presieduta da Alberto Melloni, ordinario di Storia del cristianesimo all’Università di Bologna, annovera gli accademici Sven Beckert, Francesco Benigno, Franco Cardini, Giovannella Cresci, Donatella Di Cesare, Mariuccia Salvati, Giusto Traina e Massimo Vallerani. Fra i giurati siedono anche Sergio Barbero, consigliere comunale delegato alla cultura, Claudia De Benedetti, consigliera della fondazione De Benedetti Cherasco 1547 e Silvia Calandrelli, direttrice di Rai cultura.
Il riconoscimento, verrà consegnato alle vincitrici sabato 18 maggio, durante la giornata conclusiva del festival: lo stesso giorno verranno attribuiti, come da tradizione, anche i premi collaterali. Per la sezione Arte e cultura verrà insignito il torinese Mario Turetta, segretario generale del Ministero della cultura, già responsabile della Reggia di Venaria; il riconoscimento alla carriera sarà attribuito a Simona Colarizi, docente emerito di Storia contemporanea all’Università “La sapienza di Roma”; il Premio giornalistico a Ferruccio De Bortoli, saggista, già direttore del Corriere della sera. A Giovanni Quaglia, ex presidente della Fondazione Crt, infine, andrà il Premio alle fondazioni bancarie.
Commenta il consigliere comunale Sergio Barbero, titolare della delega alle attività culturali: “Anche quest’anno, rispettando una linea ormai consolidata, la giuria del Cherasco storia ha scelto di insignire, oltre a due storiche di alto profilo come Marie Favereau e Tamar Herzig, personalità di prim’ordine nel campo della cultura e del giornalismo. Un’ulteriore dimostrazione della maturità ormai raggiunta da un riconoscimento ormai consolidato e ambito”.