Una valle, la Val Maira, che è soprannominata da alcuni abitanti "la valle degli spiriti liberi". Una biblioteca, a 1580 m di altezza, che ancora conserva 62.500 volumi e un ex monastero, un tempo custoditi da un monaco benedettino che amava raccogliere, e accogliere, libri e esseri umani. E, ultimo solo nell'ordine di arrivo, un palco immerso nella natura e nell'energia che soltanto luoghi simili sanno produrre. È all'interno di questo scenario che un uomo, lì di passaggio, vede quel palco. Si avvicina, estrae dalla custodia la chitarra che ama portare con sé e sale. Si guarda intorno - davanti il silenzio - facendo sua tutta l'energia trasmessa da quel luogo e inizia a suonare. Le montagne, gli alberi e i fiori alle sue spalle sono gli unici muti spettatori della performance. Finita l'esibizione ripone il suo strumento nella custodia e si dirige verso le stanze del monastero. Prima di riposare, comporrà una nuova canzone.
Un'immagine, che si tratti di realtà o finzione letteraria non è dato sapere, legata alla realtà di un sogno in divenire che sta prendendo forma: il sogno dell'associazione Luoghi di Passaggio (che ha in gestione i locali dell'ex monastero di Marmora) di dare vita a uno spazio per gli artisti, e per l'arte, caratterizzato da quello spirito di accoglienza che era di Padre Sergio. Un luogo dove scrittori, fotografi, musicisti e artisti di passaggio possano far richiesta per trascorrere del tempo in solitaria, cercare nuove ispirazioni nel panorama mozzafiato e nell'energia unica che lassù si respira e scoprire, o riscoprire, la storia del monaco benedettino e del suo spirito di accoglienza.