Il 9 e il 10 febbraio, torna “Sanrito -Piccolo Festival di Grandi Canzoni”, quest'anno giunto alla nona edizione. Nell'attesa di ascoltare dal vivo i loro brani, abbiamo fatto qualche domanda agli undici concorrenti che si esibiranno, accompagnati dalla Good Night Orchestra, sul palco dell'Auditorium Foro Boario. Oggi è il turno di Marta Beauchamp (Italia- Regno Unito) e Stefan Geissler (Austria), in gara con "Le sue dieci biciclette".
Chi sono beauchamp*geissler? Come definireste la vostra musica?
“beauchamp*geissler è un duo viennese composto da Marta Beauchamp e Stefan Geissler. 'Le sue dieci biciclette' è una canzone pop. Nel nostro orto musicale, però, non ci limitiamo a praticare la monocoltura: chi ha assistito a un nostro concerto o ascoltato il nostro album '0_00_0__0' sa bene che alterniamo canzoni con tappeti sonori e che i nostri brani spaziano dall’elettropop all’improvvisazione. Scriviamo canzoni in italiano, tedesco e inglese, lavorando anche con testi tratti dalla letteratura. Marta Beauchamp, nata e cresciuta a Cuneo, vive all’estero dai tempi dell'università. Ha studiato violoncello a Cuneo sotto la guida di Laura Vertamy e Paola Mosca. Stefan è cresciuto ascoltando canzoni classiche italiane sul giradischi dei suoi genitori. La sua attività musicale spazia da progetti rock ad altri di chanson, oltre a composizioni per pezzi teatrali, film e performance. A novembre è uscito l'ultimo disco del suo progetto solista 'stefan geissler+band', che alterna pezzi canzoni austro-pop, in lingua tedesca e in dialetto viennese, con brani strumentali”.
“Le sue dieci biciclette” è il titolo della canzone in gara. Quali tematiche affronta?
“Quello che ci preme esprimere tramite le nostre canzoni non è tanto quello che abbiamo da dire ma piuttosto come lo diciamo. La parola, oltre ad essere veicolo di significato, si manifesta con un propria musicalità e appare sulla pagina con un distinto carattere tipografico. Approcciarsi con le parole significa istituire simultaneamente un rapporto con tutte queste sfaccettature. La musica di beauchamp*geissler condivide con gli ascolator* il piacere di cantare e ascoltare parole della lingua italiana in quanto tali. Sparpagliati tra ritornello e strofe, appaiono sostantivi come “sorella” -“fratello” - “famiglia” - “madre” ai quali inevitabilmente chiunque ha un rapporto profondamente famigliare. É proprio questa famiglia di storie di famiglia che apre e chiude la parentesi tematica del brano: una famiglia fatta di giochi di parole, ripetizioni, allitterazioni”.
Perché avete deciso di partecipare a Sanrito? È la vostra prima volta al festival?
“Sì, è la prima volta che partecipiamo al festival. Ci ha attirati la brillante reputazione del festival e il fatto di poter lavorare con un’orchestra! Abbiamo voglia di suonare e lavorare in Italia e siamo curiosi di come il pubblico italiano reagisca alla nostra musica prodotta all’estero. L'estate scorsa abbiamo suonato a Cuneo al festival Zoé in città e poi proseguito con una tournée italiana a Torino, Caravaggio (in provincia di Bergamo), Roma e Trieste”.
Il fil rouge dell'edizione di quest'anno sono i sogni. La musica è sogno?
“Nella nostra musica ci teniamo lontani dagli inspiegabili incubi della realtà che ci circonda: il nostro sogno é semplicemente tenere la musica in un luogo distinto da questi incubi”.
Salutiamoci con il ricordo del sogno che avete fatto ieri notte, un vostro sogno nel cassetto oppure uno già realizzato…
“Da sogno nasce sogno: uno dei nostri sogni dell’anno scorso era poter partecipare a questo festival, e siamo stati selezionati. Sogniamo che questa esperienza ci guidi al prossimo sogno”.