L’appuntamento di stasera al Teatro Iris di Dronero è uno di quelli da non perdere, per tutte le persone che amano la cultura e i libri: sarà ospite del Festival Ponte del Dialogo lo scrittore Walter Siti, uno dei più grandi intellettuali italiani contemporanei, che non è facile incontrare o sentire perché si tiene al di fuori del sistema culturale glamour, fatto di apparizioni televisive e di post sui social.
Walter Siti, già docente dell’Università di Pisa e della Calabria, fino all’ottobre 2007 è stato professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università dell’Aquila. Ha pubblicato due volumi di critica letteraria, Il realismo dell’avanguardia (Einaudi, 1973) e Il neorealismo nella poesia italiana (Einaudi, 1980). È il curatore delle opere complete di Pasolini per la collana editoriale I Meridiani, della Mondadori. Il suo romanzo Troppi paradisi è stato votato da 600 addetti ai lavori del mondo editoriale convocati dalla rivista letteraria L’Indiscreto come la miglior opera letteraria italiana del ventennio 2000-2019. Nel 2013 ha vinto il Premio Strega e il Premio Mondello con il romanzo Resistere non serve a niente, edito da Rizzoli. Nel 2024 ha pubblicato il suo ultimo romanzo, I figli sono finiti (Rizzoli, 2024): una storia dura, appassionante, spesso sconvolgente (in senso positivo).
Per un gioco del caso, due uomini molto diversi si trovano a essere dirimpettai in una palazzina milanese. Augusto è un settantenne trapiantato di cuore, vedovo da poco, che interpreta la sofferenza come un lasciapassare per il cinismo; Astòre è un ventenne deluso dalla propria stessa precocità, che si considera un eremita digitale. Raccontando la loro reciproca diffidenza mentre lentamente si trasforma in bizzarra amicizia, Siti ci parla delle mutazioni in corso nella nostra società, dove lo sviluppo tecnologico è così rapido che nessuna certezza riesce a stargli dietro; dove tutti si amano male, dove il miraggio del post-umano rischia di trasformarsi in una liquidazione dell’umanità, dove l’intelligenza artificiale incoraggia il rifiuto dei sentimenti e il Bene è un esito della paura. In una recente intervista al blogger Andrea Carloni, Siti fa alcune considerazioni molto interessanti: “Al di là del semplice rapporto generazionale, io temo che oggi in tutta la cultura contemporanea occidentale si osservi una fuga dalle contrapposizioni e un’eccessiva paura della violenza e dell’offesa, che portano a nasconderci da una realtà di vita che invece è fatta di conflitti molto aspri, come ad esempio le guerre, che ci colgono infine sempre impreparati. A differenza, ad esempio, dei giovani del Risorgimento, che preferivano morire in battaglia piuttosto che vedere la propria patria distrutta, quelli di oggi non hanno alcuna intenzione di essere coinvolti in una guerra, essendo abituati da una cultura post-capitalista e post-consumista a pensare che ogni forma di conflitto e violenza possa essere risolto con il progresso”.
A Dronero Walter Siti dialogherà con un giovane scrittore, Gianmarco Perale, che vive fra Milano e Venezia. Il suo romanzo d’esordio Le cose di Benni (Rizzoli 2021) è stato finalista al Premio POP, al Premio Severino Cesari e nella cinquina finale del Premio Flaiano under 35. Ha lavorato con Walter Siti al podcast Perché Pasolini? realizzato da Chora Media: forse la più interessante ricostruzione della vita e del pensiero di Pasolini. Amico mio è il suo secondo romanzo (NNE editore, 2023).
Siti e Perale dialogheranno su un tema accattivante: la letteratura è uno strumento per intrattenere o per conoscere? Qual è il senso dello scrivere, oggi? Viene da pensare a quanto ha detto un altro ospite del Festival, Mauro Covacich, durante il suo reading su Kafka: se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? I libri di Walter Siti e anche quelli di Gianmarco Perale raggiungono questo obiettivo: vanno tanto in profondità nell’animo umano che a volte tramortiscono, costringono a porsi domande.
L’incontro di Dronero si svolge nel Teatro Iris alle 21, con ingresso libero e gratuito. Non è richiesta la prenotazione.