Con l’intervento dell’antropologo alpino Annibale Salsa si è chiusa la seconda edizione del festival “Ponte del Dialogo”, organizzato dal Comune di Dronero in collaborazione con l’Agenzia di Sviluppo di AFP e con il sostegno di Regione Piemonte e Fondazione CRC. Il Sindaco Mauro Astesano ha comunicato i dati sull’affluenza del pubblico, con meritata soddisfazione: l’edizione di maggio aveva fatto registrare 2.520 presenze su 31 appuntamenti, mentre dal 3 al 7 novembre la nuova edizione ha avuto 2.215 presenze distribuite su 16 appuntamenti. Il numero dei partecipanti è, di fatto, raddoppiato. Un bel successo per un festival che si distingue da tutti gli altri per alcuni fattori molto interessanti: innanzitutto è costruito interamente da giovani, che leggono, scelgono autori, titoli, temi, che prendono contatti, organizzano trasporti e accoglienza, accompagnano gli ospiti durante il loro soggiorno a Dronero. Una squadra composta per adesso da 15 giovani, per lo più della città, ma provenienti anche da altri paesi (Busca, Tarantasca, Boves, Saluzzo, valle Maira). Un gruppo che si sta ampliando e che prevede di raddoppiare il suo organico già per la prossima edizione di primavera 2024, coordinato dall’Agenzia di Sviluppo di AFP, che oggi conta 6 risorse appositamente dedicate, di cui 4 a tempo pieno: Benedetta Lauro, Elia Cherasco, Fabrizio Pellegrino, Massimo Gianti. Ha funzionato molto bene l’intesa con l’Assessore alla Cultura di Dronero, Carlo Giordano, che ha fortemente voluto e sostenuto l’iniziativa. Oltre al fattore giovani, le peculiarità del Ponte del Dialogo sono il coinvolgimento attivo della comunità dronerese (commercianti, esercenti, associazioni, scuole), la “diffusione” in diverse location della città, la comunicazione quasi esclusivamente via social, il coinvolgimento dei nuovi cittadini di origine straniera. Alcuni episodi significativi: il commerciante di calzature che porta in teatro una bellissima scenografia fatta da lui stesso: un grande ponte fatto di cartone, oppure il ragazzo che si presenta alla biglietteria del teatro con dieci euro in mano per acquistare un libro di cui aveva sentito parlare il mattino con la sua scuola, oppure la straordinaria partecipazione di tante delle 46 nazionalità presenti a Dronero in occasione dell’incontro con Davide Demichelis. Un esempio di convivenza che premia il grande lavoro svolto da un’associazione benemerita come “Voci del mondo” e dalla sua presidente, Elda Gottero. L’associazione dei commercianti, “Il Bottegone”, ha donato agli autori una borsa con prodotti di Dronero, la Pro Loco ha seguito molti degli appuntamenti, con l’associazione Dronero Cult è stata organizzata l’ultima serata con Annibale Salsa.
Tra i momenti più intensi e memorabili del festival gli incontri con Guido Catalano, con Mauro Pescio, con Beatrice Salvioni, con Massimo Angelini, con Enrico Gallo, con Annadamari Fracchia, con Davide Michelis. L’autore più gettonato, che ha mandato in sold out le prenotazioni in due giorni, Enrico Galiano, non rientra tra questi, a confermare – se ce ne fosse ancora bisogno – che non sempre i volti più noti sono quelli che offrono maggior qualità. Il suo spettacolo è stato gradevole, divertente, ma tutto qui. Molte altre proposte, invece, hanno davvero emozionato, a volte lasciato senza parole. Un grande merito del festival di Dronero è proprio quello di far scoprire autori meno noti, ma di grande interesse. Una strada che dovrebbe essere coltivata e consolidata. Di grande rilievo la presenza, a i vari appuntamenti del Festival, di molti bibliotecari da tutte le parti del Piemonte, con una segnalazione particolare: l’infaticabile Marita Rosa, che guida un gruppo di lettura a Cuneo.
Il Comune di Dronero e l’Agenzia di Sviluppo di AFP, con lo staff del Ponte del Dialogo, danno appuntamento alla prossima edizione, dal 22 al 24 marzo 2024. In realtà si tratterà della seconda parte della seconda edizione, ma questo è un dettaglio. A noi, al pubblico dei lettori cuneesi, a molti cittadini di Dronero e dintorni interessa che il festival torni presto, con la sua straordinaria carica di vitalità dei suoi giovani organizzatori.