Il Festival Ponte del Dialogo rende omaggio a una delle più importanti figure della letteratura europea, Franz Kafka, nel centenario della sua morte. E lo fa invitando a Dronero lo scrittore Mauro Covacich, che gli ha dedicato un libro davvero prezioso: “Kafka”. In Kafka Covacich mostra il suo grande amore per l’autore de Il processo. Con una scrittura evocativa ricca di suggestioni e soprattutto di ammirazione conduce il lettore all’incontro con il grande autore boemo. Dopo i tre monologhi dedicati a Svevo, Joyce e Saba, che lo hanno portato nei teatri italiani a sperimentare una nuova forma di letteratura performativa, Mauro Covacich continua così la sua “autobiografia per procura”.
L’estraneità rispetto alla vita, rispetto all’amore, rispetto al padre Hermann e alla famiglia, scolpisce la scrittura e l’immaginario con cui Kafka ha concepito i suoi capolavori, ma anche le pagine di diario in cui annota i sogni, i libri letti, le serate con gli amici e le visite ai bordelli. E proprio in un postribolo della Trieste teresiana, Franz potrebbe avere incontrato James Joyce. Il soggiorno triestino di Kafka rivive nell’indagine di Covacich, fino agli archivi delle Generali dove la grafia del praghese sembra seguire l’alienazione di un lavoro d’ufficio che non lasciava spazio alla letteratura.
Con la complicità con cui si guarda a un fratello, e sul filo rosso delle musiche originali di Francesco Antonioni, Mauro Covacich segue Kafka nel vento dell’est, rincorre le inquietudini della mente di un genio che non avrebbe voluto essere letto, e che qui rivive “la certezza di non essere una chimera”. Mauro Covacich ha esordito nella scrittura nel 1993 con Storie di pazzi e di normali, romanzo verità sulle istituzioni psichiatriche nato dall'esperienza maturata presso il Dipartimento di salute mentale di Pordenone, cui hanno fatto seguito tra gli altri Colpo di lama (1995), Mal d'autobus (1997), Anomalie (1998), la raccolta di resoconti dei suoi viaggi in Italia come reporter La poetica dell'Unabomber (1999), L'amore contro (2001) e Trieste sottosopra. Quindici passeggiate nella città del vento (2006). Scrittore atipico nel panorama letterario contemporaneo, spiazzante sperimentatore delle zone di confine tra generi e stili e degli svolgimenti dissonanti della scrittura, C. è inoltre autore della pentalogia nota come “ciclo delle stelle” e composta dai romanzi A perdifiato (2003), Fiona (2005) e Prima di sparire (2008), dalla videoinstallazione L’umiliazione delle stelle (Fondazione Buziol-Einaudi-Magazzino d’Arte Moderna Roma, 2010) e dal testo A nome tuo (Einaudi, 2011). Docente di Scrittura creativa presso l’Università di Padova (2000-12), collaboratore di testate giornalistiche quali Panorama e Il Corriere della Sera, C. ha confermato la sua abilità nel sovvertire piani logici e schemi narrativi nei più recenti L’esperimento (2013), La sposa (2014, finalista al Premio Strega 2015), La città interiore (2017, premio Brancati e finalista al Premio Campiello), Di chi è questo cuore (2019), Colpo di lama (2020), Sulla corsa (2021) e L'avventura terrestre (2023).
"Kafka non crea un mondo incomprensibile, al contrario è l’incomprensibilità del mondo a rivelarsi nei libri di Kafka. Il mondo non risulta comprensibile, almeno ai nostri occhi. La lotta contro la sua incomprensibilità sarà sempre impari, solo assecondandolo ne verremo a capo. Visto bene, da vicino, tenendo coraggiosamente gli occhi aperti, il mondo non può che essere kafkiano. Il mondo o è kafkiano o non è". Con queste parole Covacich nella sua indagine letteraria ci mostra la vera essenza della scrittura e del pensiero di Franz Kafka, un uomo che si sente solo e sceglie di fare della letteratura la sua lotta per la sopravvivenza.
Una letteratura che è utile solo se serve a far capire come stanno davvero le cose, che è bella solo se dice qualcosa che non vogliamo sentire, qualcosa che avremmo preferito non sentire mai. Perché, osserva Covacich, "un libro è bello se ti spinge dove fa più male". Perché, scrive Kafka, "un libro deve essere l’ascia per il mare ghiacciato dentro di noi".
L’incontro con Mauro Covacich è al teatro Iris di Dronero, alle ore 21. Non occorre prenotare, l’ingresso è libero e gratuito.