È palpabile il crescente interesse per il Festival “Ponte del Dialogo” di Dronero. Mai così tante richieste di posti in teatro, mai così tante email, telefonate ricevute dalla segreteria, così tanti accrediti stampa. E mai così tante interviste a Carlo Giordano, l’assessore alla Cultura della città che ha deciso di puntare su un evento di qualità, degno della tradizione e del prestigio di Dronero. Ad attirare sono soprattutto I grandi nomi, i volti noti del giornalismno e della cultura nazionale. Ma noi cercheremo di approfondire altri percorsi, ugualmente importanti e di cui, per fortuna, il Festival è ricco.
Domani, 3 novembre, il primo evento in programma è l’inaugurazione della mostra “Paesaggi dell’anima” con fotografie di Marco Armando, Roberto Collo, Diego Crestani, Ivano Einaudi, a cura di Ivana Mulatero. C’è un filo rosso che lega i primi appuntamenti del festival ed è proprio il titolo della mostra a suggerirlo: i paesaggi delle valli, dei nostri paesi, che sentiamo come specchio dell’anima, come parte di noi.
Ritroveremo questo specchio nelle “Poesie a Piazza” di Maria Silvia Caffari, nelle “Pietre dolci” di Valeria Tron, opere presentate nel pomeriggio del 4 novembre a partire dalle 16.30 in Sala Chegai. Lo ritroveremo nel romanzo “La strangera” della giovane scrittrice Marta Aidala martedì 5 alle 16.30. Un racconto d’amore, il suo, ispirato dalla vita in montagna, che si è già collocato tra i libri più venduti dell’autunno.
Il legame con la propria terra può essere affrontato anche con leggerezza, con ironia: è quanto succederà nel dialogo fra Nino Aragno e Piero Dadone alle 18 di martedì 5 novembre, in cui rivendicheranno con orgoglio e molta autoironia l’essere “provinciali”, epiteto spesso rivolto con un po’ di sussiego a noi cuneesi, che abitiamo ai confini dell’Italia. E la stessa sera, alle 21, nel Teatro Iris, a raccontare la provincia di Cuneo “nuda e cruda” sarà il personaggio rivelazione dell’ultimo anno, il fossanese Luca Abbà, che su Instagram, con il nome d’arte luc_sbrab in poco tempo ha raccolto 32.000 followers, grazie a esilaranti cartoline dai paesi della Granda. Si prevede il pienone per ascoltarre la sua prima performance in un contesto “aulico” e “serio” come quello di un festival letterario, dove Luca ha trovato posto accanto a grandi nomi del giornalismo e della letteratura nazionali. A giudicare dai suoi post, ci sarà da divertirsi.
Si tornerà a parlare delle valli cuneesi e della loro vocazione all’autodeterminazione e alla solidarietà venerdì 8 novembre, alle 15, in Sala Chegai: alcuni esponenti di primo piano della cultura in valle Maira, come Rino Raina, Franco Baudino, Roberto Olivero dialogheranno con lo scrittore veneto Francesco Codello, che è stato insegnante e dirigente scolastico nonché fondatore della Rete dell’educazione libertaria e membro della European Democratic Education Community. Anche questo un incontro che si annuncia molto intrigante. Sabato 9 e domenica 10 il programma riserva altri interessanti appuntamenti dedicati a vari aspetti della cultura cuneese, che approfondiremo nei prossimi giorni.