CUNEO - La mostra Canaletto, Van Wittel e Bellotto saluta Cuneo. Grandi eventi in arrivo fino al 2027

Oltre 80 mila i visitatori per il ciclo di mostre aperto nel 2022. Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo annunciano il rinnovo dell’accordo per tre nuovi appuntamenti

15/04/2025 11:45

Si è conclusa domenica 13 aprile 2025 la mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, a cura di Paola Nicita e Yuri Primarosa, presentata da Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo negli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Il progetto espositivo è stato realizzato in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e con il supporto organizzativo di MondoMostre. Il grande successo dell’iniziativa - che chiude il ciclo triennale di mostre aperto nel 2022 con I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese e proseguito nel 2023 con Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori dalla Santa Casa di Loreto – ha spinto Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo a rinnovare, per altri tre anni, l’accordo per la realizzazione di mostre al Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo.
 
La mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica ha consolidato per il terzo anno la collaborazione tra Fondazione CRC - da sempre attiva nel sostegno e nella promozione di attività culturali finalizzate ad accrescere il ruolo e la riconoscibilità del territorio cuneese come centro di produzione artistica e a creare occasioni di compartecipazione collettiva e incontro - e Intesa Sanpaolo - che con il Progetto Cultura esprime il proprio impegno per la promozione dell’arte e della cultura nel nostro Paese.
 
Le tre mostre, in 349 giorni di apertura libera e gratuita, sono state visitate da oltre 80.000 persone, di cui 11.000 studenti di ogni ordine e grado, provenienti non solo dalla provincia di Cuneo e dal Piemonte, ma anche dal resto d’Italia e dalla Francia. 26 opere esposte, provenienti da 3 importanti collezioni museali di Venezia, Loreto e Roma, tra cui pale d’altare, dipinti su tela e su pergamena, affreschi, di 9 maestri della storia dell’arte dal Cinquecento al Seicento italiano. A conferma dell’interesse suscitato dalle tre esposizioni e del profondo legame instaurato con la comunità, anche la grande partecipazione ai programmi di attività didattiche e collaterali, co-progettati con associazioni e istituzioni culturali del territorio per far vivere a tutti un'esperienza di visita completa: in totale sono state condotte 876 visite guidate per pubblici di ogni età, gruppi, associazioni e aziende; realizzati 59 laboratori ed eventi collaterali, in mostra e fuori dalla mostra, tra cui alcune iniziative itineranti.
 
In tre anni sono state organizzate 30 conferenze con curatori, architetti, storici dell’arte e studiosi, provenienti da prestigiose istituzioni museali, con l’obiettivo di offrire occasioni di approfondimento e divulgazione a Cuneo e in altre 16 città di Piemonte e Liguria. Alle esposizioni sono stati dedicati 3 cataloghi curati da 8 esperti d’arte e architettura, con il coinvolgimento di 5 giovani ricercatori per la redazione delle schede delle opere. Infine, tutte le mostre sono state caratterizzate da una spiccata sensibilità per la sostenibilità ambientale e per l’accessibilità ai contenuti offerti: l’allestimento riutilizzabile e rimodulabile, le cuffie per le visite guidate riutilizzabili, le audioguide in lingua italiana e inglese per offrire una visita in autonomia ad adulti e bambini, i laboratori e le visite in mostra per i bambini delle scuole dell’infanzia.
 
"La mostra appena conclusa, grazie all’ottimo riscontro di pubblico e alla grande risonanza sui media nazionali, conferma il valore degli appuntamenti promossi nel complesso monumentale di San Francesco negli ultimi tre anni. Un risultato reso possibile dalla sintonia e dalla sinergia d’intenti tra Fondazione CRC, Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, che ha permesso di offrire alla nostra comunità appuntamenti culturali inediti e di altissimo profilo, capaci di attrarre nella nostra provincia appassionati da tutta Italia e dall’estero” commenta Mauro Gola, presidente di Fondazione CRC: “Una collaborazione che, forte dei risultati raggiunti, viene oggi rinnovata per un nuovo triennio di attività, con l’obiettivo di consolidare il ruolo di Cuneo quale centro di produzione artistica e culturale riconosciuto a livello nazionale”.
 
“Siamo molto soddisfatti del successo ottenuto dalle mostre realizzate a Cuneo dalla Fondazione CRC insieme alle Gallerie d’Italia, al fianco delle più prestigiose realtà culturali italiane. Rinnoviamo con convinzione questa importante collaborazione per il prossimo triennio, a conferma del solido rapporto con uno tra i principali azionisti di Intesa Sanpaolo” dichiara Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia.
 
Curata da Paola Nicita e Yuri Primarosa, delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra ha fatto parte del progetto del museo Le Gallerie Nazionali nel mondo e ha offerto uno spaccato inedito sulla rappresentazione degli scenari urbani di Roma e Venezia nel Settecento attraverso le opere di tre maestri indiscussi della veduta: Giovanni Antonio Canaletto, Gaspar Van Wittel e Bernardo Bellotto, ai quali si sono affiancati i lavori del pittore piacentino Giovanni Paolo Pannini.
 
Il progetto espositivo, appositamente ideato per lo spazio cuneese, ha riunito dodici capolavori provenienti dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma che esplorano e reinventano l’immagine delle città nell’epoca dei Grand Tour e degli ambienti culturali illuminati, a cavallo tra Seicento e Settecento, quando la prima tappa di ogni itinerario culturale attraverso l’Italia era Roma e la meta finale coincideva con Venezia. La grandiosità di Roma e il fascino lagunare di Venezia sono protagonisti delle scene catturate dai maestri in mostra, che ne immortalano momenti vitali come le feste, le cerimonie e gli eventi mondani con l’intento di restituire un ricordo vivido e duraturo ai viaggiatori che li avevano vissuti. L’arte di Canaletto, Van Wittel e Bellotto mette in scena la città antica accanto a quella moderna, spaziando dalla pittura di teatro al capriccio archeologico fino ad arrivare alla veduta topografica. Nel viaggio attraverso la Penisola, è la passione per l’antico ad accendere l’estro dei pittori, capaci di trasformare le città nel palcoscenico di un magnifico teatro all’aperto, catturato con sguardo fotografico e coinvolgimento poetico. I dipinti dei quattro vedutisti in mostra rivelano ritratti di città, fatti di architetture solenni e di scorci urbani popolari: dalla Roma antiquaria, tra mito e natura, alla Roma moderna dei Papi, scenografica e contraddittoria, dalla città di Venezia, orgogliosa e cosmopolita, alle atmosfere austere di Dresda.
 
La mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica ha raccontato la grande trasformazione artistica che pone lo scenario urbano al livello di un palcoscenico all’aperto, risolvendosi in vere e proprie scenografie dove realtà e immaginazione si fondono in maniera spettacolare e dove lo sguardo fotografico dialoga sempre con il coinvolgimento poetico. Le dodici opere esposte evocano la vivacità culturale dell’epoca, attraversata da nuove sperimentazioni scientifiche e da rivoluzioni artistiche, che coinvolgono la pittura, il teatro e la musica.
 
Il progetto di allestimento, ideato appositamente per lo spazio della ex chiesa di San Francesco, ha riutilizzato e adattato le strutture create per le precedenti mostre, con l’obiettivo di abbattere l’impatto ambientale degli eventi espositivi promossi nel corso degli anni: un esempio di sostenibilità ambientale, a cui si affianca la scelta di utilizzare cuffie che non siano usa e getta per le visite guidate. Della mostra si può trovare il catalogo edito da MondoMostre che affianca i contributi critici di Paola Nicita e Yuri Primarosa alle vedute dell’esposizione.

c.s.

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