Ai nastri di partenza la prima edizione del Festival letterario “Ponte del Dialogo”, organizzato dal Comune di Dronero. Martedì 9 maggio, al mattino, saranno gli studenti del CFP “Don Rossa” ad accogliere il primo scrittore, Ermanno Giraudo, che parlerà loro del suo romanzo “Leo e la voce dal mare” (Nerisubianco), in cui affronta l’attualissimo tema della immigrazione clandestina. Nel pomeriggio, alle 16, l’apertura del Festival al pubblico con due libri sulla condizione giovanile oggi (Dalla sponda sbagliata di Alessia Gallo,Fusta editore, e Esplosione di emozioni a cura di Grazia Setaro, Nerosubianco) e poi, alle 18, con il nuovo, atteso libro di Andrea Dematteis: Il segreto della vecchia guardia (Fusta editore). Classe 1965, laurea in Medicina Veterinaria e Dottorato ad indirizzo ecologico, Andrea Dematteis ha diretto per vent’anni un Centro Ricerche universitario sulla gestione dell’ambiente ed è Docente di Ecologia presso l’Università di Torino. Ha esordito nella narrativa con il romanzo Il Cavaliere di Hèdonville (Fusta Editore, 2022), prima parte della saga che vede protagonisti Jacques Giacosa e i suoi famigliari, di cui Il segreto della vecchia guardia è il completamento, presentato in anteprima al festival dronerese: nel febbraio 1815 Jacques ritrova Napoleone e le sue campagne, in cui s’impegna con tutte le forze. Ma con la stessa passione spera di riunirsi ai suoi affetti, se le guerre finiranno e lui sarà ancora vivo. Riuscirà nei suoi intenti? Azione e sentimento, speranza e disillusione, inattesi colpi di scena sono gli ingredienti principali del romanzo.
La sera di martedì 9 maggio, alle 21, al Teatro Iris, un altro appuntamento molto atteso: la conversazione tra Gianni Farinetti e Piero Dadone sui “Delitti alla Farinetti”. L’ingresso è libero, non serve la prenotazione.
Mercoledì 10 maggio sarà un altro giorno fitto di appuntamenti, a partire dalle ore 16, in Sala Giolitti, con la presentazione di un’altra novità editoriale, uscita proprio per il Festival: Il buio che illumina (Nerosubianco), opera prima della monregalese Annamaria Fenoglio. Seguirà, alle 17 l’incontro con Bruno Arpaia, presentato da Roberto Baravalle: appuntamento è previsto nel cortile dell’ex Convitto, in via Roma e, in caso di maltempo, nella Sala Milly Chegai. Parteciperà all’incontro l’associazione Caffè Alzheimer. Alle 18 Diego Anghilante, presso la Birreria Jonathan, parlerà di Abeio Abeio. Neoruralismo e follia (Araba Fenice).
Alle 21, al Teatro Iris, un’altra imperdibile conversazione di Piero Dadone, questa volta con Bruno Gambarotta, scrittore, giornalista, conduttore televisivo e radiofonico italiano. Le sue doti di intrattenitore e comico sono venute alla luce grazie a Celentano e al suo Fantastico del 1987. Comincia così la sua carriera di conduttore televisivo e radiofonico Fantastico ‘87, Lascia o raddoppia, Tempo reale; è attore, tra l'altro, con Fabio Fazio in uno sceneggiato televisivo su Rai Due, trasmesso nel dicembre 1997 e nella serie La famiglia in giallo. È autore e attore di cabaret, collabora a diversi giornali, tra cui L’Unità, La Stampa, La Repubblica, Comix. Tiene una rubrica fissa su Torinosette in cui racconta curiosità e notizie su Torino e il Piemonte.
A Dronero intratterrà il pubblico sul mestiere dello scrittore e parlerà del suo ultimo libro, L’albero delle teste perdute (Manni editore): Carlo Maria, venticinquenne aspirante archivista appassionato di genealogie, viene ingaggiato da una famiglia di setaioli per tentare di stabilirne la discendenza nobiliare: sarebbe bello avere uno stemma nel logo dell’azienda...
Ma quello che scopre Carlo Maria non è un antenato nobile, bensì una parentela in linea diretta con l’ultimo boia di Torino, che durante l’era napoleonica giustiziò oltre cinquecento condannati a morte.
Anche l’incontro con Bruno Gambarotta è a ingresso libero e non serve la prenotazione. Lo scrittore giovedì mattina incontrerà gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Dronero, con i quali affronterà un tema suggestivo: A tavola come a teatro.