Si presenta al pubblico l’associazione culturale Kleos, promossa da alcuni esponenti della politica e della società civile cuneese. A presiederla è Guglielmo Bissoni, già presidente del locale Circolo della Libertà (la rete associativa di Michela Vittoria Brambilla poi confluita nel Pdl). Nel direttivo figurano il giornalista Mario Piccioni come vicepresidente, il medico Giovanni Milano (segretario) e la dirigente Asl Francesca Salvagno in veste di tesoriera. Sono consiglieri Giorgio Felici (presidente regionale di Confartigianato), Luigi Marini (avvocato della pubblica amministrazione), Andrea Nerbano (manager), Giulia Quarti (insegnante), Enzo Tassone (imprenditore e vicepresidente del Miac, membro del direttivo provinciale di Fratelli d’Italia).
“Kleos - ricordano gli esponenti dell’associazione - è una parola del greco antico che tradotta in senso stretto significa “fama/gloria”, come riportato nei poemi omerici ha anche un significato più ampio come eredità gloriosa degli avi che vive oltre alla loro morte e prospera nei discendenti che ne sono degni, questo a ribadire le radici greco-romane-cristiane dell’Italia e dell’Europa, che sono gli spazi culturali di riferimento della associazione oltre alla comunità locale in cui prevalentemente si svolgerà l’attività culturale in presenza”.
Un think tank che guarda a destra, nell’accezione di “un tradizionalismo che non si limita alle celebrazioni di un glorioso passato, ma pensa al futuro come la fenice che rinasce dalle sue ceneri, un pensiero verticale, creativo e anticonformista il cui orizzonte è quello della rivoluzione conservatrice”. Tra i riferimenti citati il pensiero filosofico di Platone, Nietzsche e Heidegger, e allargando a pensatori contemporanei italiani come Marcello Veneziani, Marco Tarchi, Stefano Zecchi e Diego Fusaro, ed europei come Alain de Benoist e Alexander Dugin. In ambito internazionale il progetto “si muoverà in collaborazione con altre realtà del pensiero non conforme, identitarie, tradizionaliste e conservatrici”, a cominciare dall’Institut Iliade di Parigi e l’ex ideologo del trumpismo Steve Bannon, col quale Bissoni vanta una corrispondenza personale.
La missione dell’associazione è la promozione di questa “cultura non conformista”, in risposta “al predominio invadente sia sui media tradizionali che sui social di un ‘pensiero unico’ egemone conformista che lascia poco se non nessun spazio a posizioni alternative spesso anche tramite la censura del politicamente corretto. Questo si è chiaramente palesato durante la pandemia, la guerra russo-ucraina e il conflitto israelo-palestinese ove le voci discordi sono state silenziate, ridicolizzate o represse”. Più che “una battaglia di egemonia politico-culturale” il circolo si propone di tenere acceso il dibattito su tematiche di interesse locale, nazionale ed europeo sia tramite convegni e presentazione di libri che in rete con un blog su Telegram e un canale su Youtube.
“Le tematiche - fanno sapere i promotori - saranno centrate principalmente sulla politica e sulla cultura in senso lato (filosofia, arte, letteratura, storia) ma anche su discipline contigue come geopolitica, economia, sociologia e ultimo ma non meno importante sulla tutela della natura senza ideologismi, perché chi difende e ama la propria nazione oltre alla sua cultura, religione e tradizione ha cura anche per la fauna, la flora e il paesaggio del suo territorio”.