“Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023”. É il titolo della mostra dedicata al fotografo cuneese Michele Pellegrino in corso a CAMERA - Centro per la Fotografia Italiana, promossa da Fondazione CRC e CAMERA con la curatela di Barbara Bergaglio e un testo di Mario Calabresi. La mostra antologica, aperta pochi giorni dopo il compimento del 90° anno del fotografo, è un importante riconoscimento per un autore non ancora abbastanza noto e per troppo tempo dimenticato dalla sua città.
“La fotografia è un linguaggio, quindi raccontare storie. Io ho raccontato parecchie storie e mi sono divertito. Lo facevo con passione”. In queste parole di Michele Pellegrino, originario di Chiusa Pesio, è racchiusa l'essenza di una ricerca portata avanti con uno sguardo carico d'amore per tutti i soggetti ritratti. Che si tratti del volto di un contadino o di una monaca, di un paesaggio, di una nuvola che fluttua sul profilo di una vetta, dei crocus sbocciati in Val Maira, Pellegrino ha la grande capacità - derivata da un altrettanto grande sensibilità umana - di mettersi in relazione con ciò che sta osservando, restituendo nelle sue fotografie quella sacralità e poesia che permea tutte le cose. La mostra ripercorre, attraverso cinquanta fotografie, la lunga attività professionale e artistica di Pellegrino, inscindibile dalla sua esistenza e dalla vicenda umana di uomo che scopre la fotografia in seguito a una convalescenza, all'età di trentatré anni, per innamorarsene e non lasciarla mai più.
Le fotografie in mostra, stampe vintage realizzate dallo stesso autore, sono suddivise in cinque sezioni: i reportage realizzati nelle valli cuneesi, negli anni '70, sulle durissime condizioni di vita di uomini e donne che porteranno al fenomeno dello spopolamento della montagna, testimonianza di un mondo che sta scomparendo e di cui Pellegrino fissa il tramonto sulla pellicola (“Esodo. Storie di uomini e di montagne” ); la serie dedicata al tema della clausura, una realtà nascosta che diventa territorio di un'indagine durata otto anni durante i quali il fotografo, conquistando gradualmente fiducia e attraverso il passaparola, riesce a farsi aprire le porte di conventi e abbazie italiane e francesi (“Visages de la Contemplation”); gli scatti che immortalano gli attimi non ufficiali dei servizi fotografici matrimoniali in cui il fotografo volge l'obiettivo verso i momenti di festa, i preparativi o i camerieri impettiti sempre con uno sguardo ironico e divertito (“Scene di matrimonio”); le amatissime montagne, ritratte dall'autore nella luce e nelle ombre migliori dopo lunghe e pazienti attese oppure al volo, in maniera più istintiva, fermando per sempre un istante che l'attimo dopo non esisterà più (“Le nitide vette”) e, infine, le fotografie che raccontano la Langa con una poesia particolarmente intensa, molto distanti dagli stereotipi banali sempre più associati a questo territorio patrimonio Unesco (“Langa”).
Completano l'esposizione tre fotografie di Pellegrino, contenute in una teca in sala, utilizzate per accompagnare uno studio botanico (L'“Atlante artistico botanico della flora e del paesaggio del Nord Italia”) e una selezione digitale dell'archivio. L’intera mostra si basa sulla catalogazione e sulla digitalizzazione effettuate da CAMERA sull’archivio del fotografo, che Michele Pellegrino ha donato alla Fondazione CRC nel 2017 nell’ambito del progetto Donare.
“Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023”
CAMERA- Centro Italiano per la Fotografia (Via delle Rosine 18, Torino)
14 febbraio 2024 -14 aprile 2024
La mostra sarà visitabile fino a domenica 14 aprile, dal lunedì alla domenica dalle 11 alle 19 (il giovedì fino alle 21), con ingresso gratuito per i residenti della provincia di Cuneo anche alle altre due esposizioni presenti contestualmente presso CAMERA, dal titolo “Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra” e “Ugo Mulas / I graffiti di Saul Steinberg a Milano”.
Martedì 27 febbraio, presso la sala Gymnasium di CAMERA, alle 18.30, il fotografo Michele Pellegrino dialogherà con il giornalista Mario Calabresi e la responsabile Archivi di CAMERA e curatrice della mostra Barbara Bergaglio nell'evento speciale “Storie di uomini, donne, montagne, mare”.
Informazioni