CARAGLIO - Storie di povera gente

Nuova edizione, ampliata e corredata da testimonianze, del prezioso libro de caragliese Teresio Loto

Teresio Loto

d.b. 10/07/2023 08:08

A distanza di 18 anni esce una nuova edizione di “Storie di povera gente” del caragliese Teresio Loto, un’opera preziosa per la sensibilità priva di fronzoli e retorica, con cui l’autore fa rivivere la memoria di luoghi e persone. Immediato il richiamo alle “Storie di povera gente” che Giovanni Romolo Bignami pubblicò per l’Arciere nel 1992: un libricino altrettanto prezioso, oggi introvabile. La nuova edizione dei racconti di Teresio si amplia con più sezioni dedicate alla storia della sua famiglia e alla sua storia personale degli ultimi dieci anni, segnata, dal 2017, dalla lotta contro il morbo di Parkinson. Una malattia “maledetta e devastante” che ha progressivamente ridotto la possibilità di trasformare in azioni la sua straordinaria energia. Ridotto ma certo non esaurito: semmai concentrato e indirizzato verso le persone che più ha amato e che più hanno ricambiato il suo amore: la moglie Nellie, i figli Francesco e Laura, gli amici più stretti. Chiusa la tipografia nel 2013, comincia per Teresio una nuova fase della vita, in cui può dedicarsi finalmente alla famiglia, ai viaggi, alla scrittura, alla sua passione per i fiori e per le piante. Qualche acciacco fisico non lo scoraggia. Nel 2016 pianta 85 castagni in un un suo terreno: il primo esempio di coltivazione di castagni in campo alla vallera. Purtroppo, però, nel 2017 compaiono i primi sintomi del morbo di Parkinson: il 2017 è l’anno che cambierà la mia vita per sempre, il muro in cui si infrangeranno tutti i miei sogni e le mie aspettative. Sono passati 6 anni e di sogni Teresio ne ha ancora realizzati molti: la produzione di un video su Vallera, le nozze d’argento con Nellie, un viaggio importante e, adesso, il libro! Nella prefazione alla nuova edizione Agnesina Marchiò Rosso, curatrice del volume, scrive che “Storie di povera gente” "concentra in poco spazio un tempo infinito, dà significato alle gioie e alletribolazioni, insegna una fede autentica che sempre si innesta sul coraggio es ull’accettazione. I valori fissati da Teresio, attraversando il tempo di una vita, spiegano come il dolore diventa esempio per tutti se affrontato, accettato e rielaborato". Nei racconti e nei nuovi testi c’è tutta l’umiltà, la sapienza, la semplicità di un grande uomo. Grande, soprattutto, perché sa dare valore alle piccole “cose” da cui dipende la serenità, che racchiudono il segreto del nostro equilibrio: questo vale per gli affetti familiari, per la cura dell’orto e del giardino, per l’amore verso le proprie radici.
 
Teresio, nell’introduzione all’edizione del 2005, spiegava: "Ho raccontato storie del mio mondo, di un mondo che è in parte passato ma che io ho vissuto e che ricordo con nostalgia, personaggi poveri, emarginati nei quali io mi riconosco". Storie di persone che, in una prospettiva storica, sembrano “perdenti”, ma che in una prospettiva più ampia, oserei dire eterna, sono invece dei vincitori. Considero Teresio un vero poeta della semplicità. La sua semplicità non è solo una filosofia di vita, ma è quotidianità di gesti, di parole, di sguardi. E’ attenzione all’altro, ascolto, accoglienza. Il “suo” mondo ruota intorno alla famiglia, alla casa, al giardino. Un bellissimo giardino, curato in tutti i dettagli, con piante e fiori particolari, alcuni originari delle Filippine. Splendide varietà di rose, piante da frutto, vasche di pietra, la rilassante presenza dell’acqua. Tanti angoli suggestivi per chiacchierare, leggere, riposare. Non è, tuttavia, un mondo chiuso: è uno spazio accogliente, caldo, dove ogni persona può sentirsi a suo agio.
 
È stato coraggioso, Teresio, nel raccontare la sua convivenza con la malattia. Lo è stato, ancor più, nel non perdersi d’animo, nel non cedere alla disperazione di fronte ad una malattia terribile, nel riconoscere alla sofferenza di avergli dato l’occasione di incontrare tante belle persone che forse non avrebbe mai conosciuto e di approfondire,  magari riscoprire, il rapporto con persone che già gli erano vicine.
 
“Storie di povera gente” è un libro che dovrebbero leggere tutti, ma soprattutto i giovani, per assimilarne non solo e non tanto i ricordi, ma i valori che hanno reso grande una vita.

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