Dal 4 settembre, a Fossano, inizia Granda in Rivolta, una rassegna di incontri che si propone di scuotere la provincia cuneese con la poesia, intento scritto nero su bianco dagli organizzatori in un Manifesto in versi. L'idea è di Elisa Audino e Romano Vola, poeti piemontesi, che condividono la direzione artistica della rassegna con Maurizio Regis, titolare del Vitriol di via Ancina 7. Un locale, il Vitriol, scelto appositamente per la sua atmosfera informale, per il suo essere crocevia di storie dei suoi habitué o degli avventori che vi capitano per caso, che sarà molto di più di una semplice cornice agli incontri che si terranno, ogni lunedì del mese, sotto la sua gigantesca medusa fluttuante. Il primo appuntamento sarà lunedì 4 settembre, con il Poème Életronique, format di poesia e musica elettronica a cura di Ksenja Laginja e Stefano Bertoli. Abbiamo fatto qualche domanda agli ideatori della rassegna per saperne di più.
Che cos'è Granda in Rivolta?
Romano Vola: "Granda in Rivolta è un'idea, un pensiero, una presunzione, un movimento che si prefigge di scuotere la Provincia Granda con la poesia, la letteratura e l'Arte in genere".
É rivoluzionaria la poesia? Quanto è importante amarla, viverla e diffonderla, oggi? E, nello specifico, in un contesto come quello della nostra provincia?
Elisa Audino: "La poesia è rivoluzionaria perché non ‘conta’ assolutamente nulla. Intendiamoci: non conta a livello editoriale, tanto che la maggior parte degli editori chiede espressamente agli autori di non inviare poesia (NO POESIA), non conta nelle librerie, perché ad essere presenti sono solo autori morti – la dittatura della tradizione, dice Jonathan Bazzi – con rarissime eccezioni che spesso hanno più a che fare con la capacità performativa che non con la poesia in sé, non conta per chi legge, che la esclude a priori. S’ha da morì. C’è uno scostamento tra l’idea della poesia, che spesso coincide con l’apprendimento scolastico, e la poesia reale, che è viva, contemporanea, si organizza e riunisce persone. E allora fare poesia ha in sé qualcosa di sovversivo, perché in termini di resa e di consumo, vale zero. Eppure, si continua a fare ed è proprio questo quello che ‘conta’, la sua rivoluzione. La provincia? La provincia ha autori, alcuni anche molto conosciuti, ma la Granda nello specifico ha una difficoltà in più: è enorme e si finisce spesso per ritrovarsi più facilmente in altre città che non a casa propria. Questo vuole essere perciò anche un punto di riferimento per conoscersi, per fare un po’ di rete. I tavoli di poesia esistono ancora e sono presenti in tutte le aree geografiche".
"Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo"...Il vostro Manifesto inizia prendendo in prestito alcuni versi di "Non chiederci la parola" di Montale.
Elisa Audino: "È ironico, ovviamente. Ha a che fare con quello scostamento di cui accennavamo prima, per cui se l’idea della poesia si ferma a Montale, allora giochiamo con quello che non siamo e con quello che non vogliamo, e anche con una delle caratteristiche principali della poesia: non la si può definire. Sappiamo, dopo averne letta un po’, se un testo appartiene allapoesia, ma non possiamo definirne le regole a priori. È un po’ come il jazz, arriva, improvvisa e allora sai che c’è. Che ha fatto la magia".
L'atmosfera informale del Vitriol sarà più di una semplice cornice per la vostra rassegna, o sbaglio?
Romano Vola: "Il Vitriol e già di per sé un luogo di aggregazione e di narrazione. Basta entrarvi dentro per rendersene conto: la gente beve, mangia e si racconta. Quale luogo migliore ove portare la poesia, che, aldilà delle etichette altisonanti o didascaliche, è di base narrazione? Almeno io così la intendo fin dal 1983, quando scrivevo 'La poesia è un cane immusonito che guarda dal balcone'. I poeti, gli artisti, gli scrittori, i musicisti al Vitriol andranno a narrarsi, condividendo con i presenti cibo, colori, note e parole".
Maurizio Regis: "Doveva andare così. Ci siamo trovati per caso al mio locale. Elisa e Romano sono venuti a cercarmi al Vitriol in un giorno in cui non dovevo nemmeno esserci e fin dal primo momento è stato destino che tutto questo accadesse lì dentro. Da sempre con Beppe l’idea è stata che il Vitriol diventasse quello che è adesso e con Granda in Rivolta dentro si completa il tutto. È giusto così".
Mi date qualche anticipazione su quello che succederà? Si parte lunedì 4 settembre con la musica e la poesia del Poème Életronique.
Elisa Audino: "Poème Életronique è una rassegna ideata da Ksenja Laginja, autrice genovese, e Stefano Bertoli, musicista e fonico, che si svolge prevalentemente a Genova, con alcune date off – l’ultima al Nuovo Armenia a Milano e ora, questa, a Fossano. È una sorta di improvvisazione
jazz in chiave elettronica, altamente performativa e coinvolgente. Gli autori scelti a dialogare con la musica di Stefano Bertoli hanno in comune la contemporaneità, quindi non aspettatevi corone d’alloro e cose di questo tipo, ma qualche scarica elettrica e a dei passi sul vetro".
Tutti gli incontri di Granda in Rivolta prenderanno il via alle 21, ma autori e organizzatori saranno al Vitriol per incontri conviviali già a partire dalle 19.30, aperti a conversare con gli avventori.
Tutti gli appuntamenti e ulteriori informazioni
QUI.