Cinque diari contadini dell’Ottocento piemontese ci raccontano l’Italia attraverso le battaglie del Risorgimento, le feste popolari, le rovine di Pompei, la “pizzica” salentina, gli emigranti che “scendono in Francia con quattro cose in un sacco”, gli applausi dei lombardi ai “fratelli piemontesi” e gli strambotti alla libertà che “passeggia maestosa a rallegrare le nostre contrade…”.
È la prospettiva di “Storie di vita e di malaguerra. Diari di soldati del Risorgimento”, il nuovo libro dello storico Tommaso Salzotti pubblicato da Nino Aragno Editore. “Partir soldato era per le famiglie contadine quasi la versione beffarda del tradizionale grand-tour dell’aristocrazia europea” scrive l’autore, ricordando i patimenti e le paure di generazioni intere: “Il servizio militare (anche per lunghi sette anni, come per Filippo Prandi) veniva calendarizzato non come un ‘rito di passaggio’, ma come una condanna. Il male assoluto. Si partiva da casa come condannati e si entrava in un reggimento come gente da bastone. Per questi uomini-qualunque il diario era un esercizio di liberazione dalla realtà sporca di polvere e di paura: si entrava in un mondo disobbediente, senza gradi e senza ordini”.
Questi testi - pur straripanti di storpiature lessicali - fanno intravedere l’infanzia turbolenta e minacciosa delle filande piemontesi, i carusi siciliani, la guerra civile del brigantaggio meridionale (“dàgli addosso agli scomunicati piemontesi!”), l’Italia delle cento frontiere e “il corpo dissacrato” sui campi di battaglia: “Le voci narranti dei soldati-contadini ci parlano ancora, come nelle veglie di un tempo”.
Salzotti, classe 1935, è stato nella sua carriera docente e dirigente scolastico, laureato in Pedagogia e Filosofia e poi specializzatosi in Psicologia e Scienze dell’educazione. Ha pubblicato i saggi: Metodologia della ricerca sociale (1980), La stampa partigiana in provincia di Cuneo (1990, nuova versione: 2016) e Didattica della storia (1980, nuova versione: 1998). Dall’interesse per il tema della storia locale in stretto rapporto con l’altra storia (la storia definita come l’histoire événementielle) sono derivati quattro volumi: Boves: la guerra, la scuola, la società civile (1943-1945) (2002); Una storia dimenticata. Politica e cultura nei giornali benesi del primo Novecento (2004); Una vita ribelle. Avventure, cospirazioni e guerre di Giuseppe Torreri detto Torres (2016); Storia di un partigiano. Nick Santoro: la Sicilia, il lager, le Langhe (2024). La rivista “Il presente e la storia” (n. 88, dicembre 2015) ha pubblicato I gh’à passà el Piave. La liberazione dei prigionieri italiani in Germania, Austria e Ungheria (ultimo capitolo del testo Il vento del Nord, in corso di elaborazione definitiva).