BUSCA - A Busca c'è "Andirivieni": una casa per fare comunità sul territorio

Un esperimento di cohousing agricolo nelle campagne buschesi. Coabitazione e agricoltura sostenibile le parole chiave di un'idea che ha preso forma durante la pandemia

Francesca Barbero 18/07/2023 10:42

Andirivieni è un esperimento di cohousing agricolo situato nelle campagne buschesi. Il suo nucleo abitativo è costituito da parte del convento dei Frati Cappuccini di Busca, a cui è affiancato un luppoleto in frazione San Vitale. Ideatori del progetto Maurizio, Pietro, Beatrice e Paolo, rispettivamente un educatore e insegnante, un graphic designer, una gurista e un agronomo. L'idea dei quattro ragazzi, tra i 29 e i 32 anni -tutti cuneesi fatta eccezione per Paolo, savonese- è nata nel periodo di pandemia e di distanziamento sociale e guarda al modello abitativo della coabitazione, molto diffuso nel nord Europa e negli Stati Uniti a partire dagli anni '70. Ma cosa significa sostenere e prendere parte a un progetto di cohousing al giorno d'oggi? Quali sono i vantaggi? E perché un luppoleto? Lo abbiamo chiesto ai suoi fondatori, in attesa di andare a scoprire il luogo in uno dei prossimi eventi Open House.
 
Che cos'è il cohousing?
Beatrice: "Il desiderio di ricercare una migliore qualità di vita attraverso una nuova forma di abitare. Il cohousing è un modello consolidato a partire dagli anni '70 nel Nord Europa e negli Stati Uniti. Attraverso la coabitazione c'è la possibilità di riscoprire la socialità e la cooperazione tra vicini di casa, mettendo insieme spazi privati e spazi comuni; inoltre, esso è un progetto sociale che porta all'interazione tra territorio e comunità circostante".
 
Come è nato il vostro progetto di cohousing agricolo?
Maurizio: "L’idea di Andirivieni nasce a grandi linee nel 2020, in piena pandemi. Grazie alla partecipazione a 'GrandUp!', un percorso di accelerazione per start up promosso da Fondazione CRC e curato da SocialFare, l’idea ha avuto modo di essere sviluppata per poi essere presentata a potenziali investitori e vincere una premialità che ha permesso, da gennaio 2021, una prima sperimentazione. A questo punto l’idea progettuale ha trovato nel cohousing agricolo la sua definizione; Andirivieni diventa quindi il punto d’incontro di due anime, la coabitazione e l’impianto di coltivazione del luppolo, accomunate da valori comuni quali il dare opportunità, il rispetto, la condivisione e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. L’obiettivo è quindi quello di rispondere ad un bisogno abitativo e ad un bisogno lavorativo in sinergia fra giovani. Il modello dell’abitare collaborativo, unito a quello di una agricoltura sostenibile, è vincente perché da un lato permette di abbattere i costi legati al vivere da soli per i giovani in cerca di indipendenza ed emancipazione, mentre dall’altro dà l’opportunità di perseguire questi ultimi obiettivi in un contesto di condivisione e di comunità. Inoltre si può favorire l’inserimento nel mondo lavorativo degli inquilini che hanno questa necessità, aiutandoli a crescere e a sviluppare un set di capacità e competenze spendibili nel mondo del lavoro. Da aprile a settembre 2021 l’attenzione del team è stata principalmente rivolta all’impianto agricolo, data l’iniziale difficoltà nel trovare uno spazio che potesse essere adatto al cohousing. Nella primavera quindi le prime piantine di luppolo vengono piantate nel primo filare del campo di Andirivieni, in frazione San Vitale di Busca (attualmente l’impianto agricolo è stato ampliato con la creazione di tre nuovi filari). Grazie all’attività di ricerca e di formazione del team, a settembre si procede con il primo raccolto di luppolo. Nel frattempo si delinea l’occasione di avere in comodato d’uso parte del convento dei Frati Cappuccini di Busca; da novembre 2021 quindi Andirivieni ottiene un luogo che può essere chiamato casa e che presenta altre caratteristiche utili a perseguire l’obiettivo di apertura al resto della comunità”.
 
E a quel punto nasce la vostra associazione.
Pietro: "Sì, a gennaio dello scorso anno Andirivieni si costituisce come associazione e in primavera il cohousing si stabilisce ufficialmente in viale Padre Angelico da None. Nel frattempo l’impianto agricolo riprende le sue attività con l’avvicinarsi della stagione di crescita e maturazione del luppolo. Con il luppolo dell’anno precedente si produce la prima birra one-shot, cioè una birra prodotta una sola volta e la cui ricetta non sarà ripetuta in futuro. Questo esperimento è servito per valutare la bontà e le caratteristiche organolettiche del luppolo, in maniera tale da poter fare considerazioni sull’ampliamento dell’impianto agricolo e considerare la messa in produzione di diverse varietà. Nell'estate nasce la crew, un gruppo di persone che condividono i valori dell’associazione e che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità nelle varie attività che ruotano intorno a Andirivieni, come per esempio la cura dell’impianto agricolo, il mettere a posto il cohousing, la gestione dei social e l’organizzazione di eventi, tra le altre cose. Parte dei membri della crew attualmente sono diventati soci dell’associazione, più coinvolti quindi nei processi decisionali. Grazie ai membri della crew il cohousing prende rapidamente forma e, a dicembre 2022, con l'evento denominato 'Andirivieni Night' , il cohousing apre per la prima volta le sue porte alla comunità di Busca e dintorni. È l’occasione perfetta per farsi conoscere e per annunciare l’apertura della call per diventare cohousers. Dopo un’accurata selezione delle candidature, attraverso dei colloqui con la psicologa che collabora con il team di Andirivieni, a marzo vengono selezionati i primi inquilini: David, Ginevra e Maurizio. Il diventare inquilino del cohousing prevede l’inserimento in un percorso che può durare dai sei mesi ad un anno. Recentemente gli inquilini del cohousing sono Ginevra e Maurizio, che facendo parte del team di Andirivieni, ha il ruolo di coordinatore e responsabile del cohousing".
 
Come sono strutturati gli spazi?
Beatrice: "Ci sono cinque camere private, una camera per gli ospiti e poi due bagni, una cucina e un salone che costituiscono gli spazi comuni. Al pian terreno si trovano un ampio salone e un giardino utilizzabili per organizzare corsi, laboratori, riunioni o eventi. Il cohousing è un luogo aperto alla comunità. Per questo cerchiamo di diffondere un utilizzo multifunzionale e multitarget degli spazi all'insegna della condivisione".
 
Perché avete scelto un luppoleto?
Paolo: "Il nostro progetto si è basato sull’idea di ricercare e sviluppare una coltura particolare, di nicchia, che non fosse tipica all'areale di coltivazione del cuneese, ma che si prestasse comunque bene alle caratteristiche pedo-climatiche della zona. Questo aspetto, unito alle competenze che ho maturato durante un tirocinio universitario sulla coltivazione del luppolo, ha portato allo sviluppo di un piccolo impianto sperimentale sul luppolo".
 
Andirivieni. Già nel nome c'è il richiamo a un luogo dove le persone vanno e vengono, si incontrano con le loro storie...Insomma un continuo andare e venire di gente in un posto che è sempre lo stesso e che favorisce scambi e confronti di idee.
Maurizio: "Il nome rispecchia uno dei valori principale della nostra associazione, ovvero il continuo andare e venire di persone nel e per il medesimo luogo. Il nome richiama l’idea che Andirivieni non sia un posto statico e permanente, ma un luogo dinamico e in cui fare un percorso di crescita di comunità e personale".
 
Quali sono i vantaggi di scegliere la coabitazione oggi? Oltre al discorso della maggior sostenibilità e del minor impatto ambientale, penso al ritrovare una dimensione di socialità che è molto difficile trovare nella nostra società individualista e reduce di una pandemia che ha aumentato le distanze (e non parlo solo di quelle fisiche) tra le persone.
Beatrice: "Il cohousing è una risposta concreta al bisogno di vivere in maniera  meno individuale e più sociale, in maniera meno consumistica e più creativa, meno costosa e più serena. In questo modo, si è anche in grado di facilitare l'accesso alla casa ai giovani e a chiunque lo desideri".
 
Come può fare chi volesse fare un'esperienza nel vostro cohousing? Quali sono i requisti per diventare cohouser?
Pietro: "Se hai tra 18 e 35 anni e ti interessa un'esperienza nel nostro cohousing scrivi a call@andirivienicohousing.com e sarai ricontattato per un colloquio conoscitivo. Per saperne di più visita il nostro sito e leggi il regolamento, partecipa ai nostri eventi o seguici sui social!".
 
Il mese scorso c'è stato Open House, un evento a "porte aperte" per conoscervi e vedere gli spazi. Ci saranno altre iniziative di questo tipo?
Pietro: "Assolutamente si! Gli eventi per Andirivieni hanno un doppio obiettivo e significato. In primo luogo nascono per farci conoscere, creare un momento per poterci incontrare e raccontare, fare vivere i nostri spazi e dare loro nuove funzioni. In secondo luogo per offrire alle persone che vivono nel nostro territorio l’opportunità di trascorrere del tempo di qualità, con attività alternative e ancora poco diffuse a livello locale. Con l'Open House e Swap Party di giugno abbiamo ottenuto un’ottima risposta, oltre 230 persone hanno visitato il nostro cohousing. Grazie allo swap party e ai Workshop creativi tenuti in giardino per tutto il pomeriggio ogni partecipato ha scambiato e personalizzato vestiti, accessori, libri e dischi. È stata una bella giornata di condivisione e festa, aperto a ogni fascia di età, genere e provenienza. Il prossimo evento di terrà a Busca domenica 15 Ottobre, ma non possiamo svelare troppo, ci stiamo lavorando!".
 
www.andirivienicohousing.com
Pagina Instagram: andirivienicohousing
Pagina Facebook: andirivienicohousing
 

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