SALUZZO - L'abbraccio dei Marlene Kuntz a Luca Bergia

Al Magda Olivero un concerto doloroso, struggente, intimo. La band ha scelto di non annullare la data, programmata da tempo, per ricordare il batterista e fondatore della band

Francesca Barbero 27/03/2023 12:10

Un concerto che è stato un abbraccio. L'abbraccio dei Marlene Kuntz al batterista e fondatore della band Luca Bergia. L'abbraccio dei familiari, degli amici e di tutti quei fan che avevano acquistato il biglietto per un concerto sold out da tempo. Tutti stretti intorno ai Marlene per ricordare Luca in un concerto doloroso, struggente, intimo. Ma con una nota di dolcezza capace di scaldare i cuori, come solo certi abbracci sanno fare. La scelta di non annullare la data e suonare era l'unica possibile per ricordare l'amico e il musicista con cui i Marlene hanno condiviso più di trent'anni di vita. Ricercare la catarsi nell'arte, nell'amore per la musica. Farlo nella nostra provincia, la provincia dove i Marlene Kuntz nel 1989 sono nati, nel giorno dell'ultimo saluto a Luca, l'ha resa una decisione ancora più significativa.
 
Un abbraccio sonoro: questo è accaduto al Cinema Teatro Magda Olivero sabato sera. Non ci sono altre parole. E alcune canzoni erano strette un po' più forti di altre. Come “L'abbraccio”, la quarta traccia dell'album "Che cosa vedi", nata dopo un viaggio a Cuba che Luca Bergia e il frontman Cristiano Godano fecero insieme, portandosi a casa il primo il sound cubano e il secondo la dimensione malinconica del sogno, legata alla tradizione locale. Che la canzone sarebbe stata in scaletta l'aveva suggerito lo stesso Cristiano, nelle parole lette nel pomeriggio per ricordare l'amico, in una chiesa del Sacro Cuore di Cuneo gremita. O come "Nuotando nell'aria", dal disco che li consacrò nel panorama del rock alternativo italiano. Sul palco solo Cristiano Godano e Riccardo Tesio, il cuore "storico" dei Marlene. Con le loro chitarre - sul finale arriverà la melodia del violino di Davide Arneodo -. Le nocche di Cristiano battono sulla chitarra e, accompagnate dagli applausi del pubblico, abbozzano la struttura ritmica del pezzo. L'assenza della batteria di Luca è colmata dalla presenza dei figli Tommaso e Alessandro, uniti in una stretta amorevole, seduti uno in braccio all'altro, proprio dietro la batteria. Una promessa fatta nel pomeriggio ai due ragazzi perché potessero provare l'emozione vissuta dal papà tutte le volte che saliva sul palco. Un posto che stava aspettando il ritorno di quel batterista "enorme, inventivo, musicale, originalissimo nel panorama italiano". E grazie alla cui ostinazione, come ha ricordato Cristiano, i Marlene Kuntz sono nati.
 
"Per tutto questo grazie
Semplicemente grazie
Perdutamente grazie
Solennemente grazie"
 
Sono stati i versi finali di "Grazie" a chiudere la scaletta di sabato sera. Parole che chi era dentro quel teatro ha fatto proprie ricordando Luca e la sua batteria.
A fine concerto, gli abbracci veri sono stati tanti.

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