Per gli amanti dell’opera il 7 dicembre è una data attesa e importante: il giorno in cui Milano festeggia il suo patrono, Sant’Ambrogio, coincide infatti con la prima al teatro alla Scala di Milano, uno degli appuntamenti più attesi e prestigiosi del panorama culturale italiano che quest’anno vede aprire la stagione con i tre atti di “Attila”, il dramma lirico di Giuseppe Verdi. Come sempre mondanità e personaggi della politica e del jet-set sono attesi nel foyer e, per la prima volta, tutto lo spettacolo verrà trasmesso in diretta su RAI 1 e su RAIplay. A dirigere l’orchestra è il maestro Riccardo Chailly, mentre l’allestimento e la regia sono affidati a Davide Livermor. In scena un cast internazionale: Ildar Abdrazakov nei panni di Attila, Saioa Hernández è Odabella, Fabio Sartori è Foresto e George Petean Ezio. A dirigere il coro del teatro scaligero e quello delle Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala, sarà il maestro Bruno Casoni.
Nel cast anche il cuneese Luigi Parola, ballerino e mimo con una ormai lunga carriera alle spalle, costruita con grandi coreografi nei più importanti teatri d’opera italiani.
Il grande giorno è arrivato: mesi di prove e sacrifici per uno spettacolo che tutto il mondo attende. Sei pronto?
Ansia non ne ho. Ormai facendo questo lavoro (rappresentazioni di opera lirica, n.d.r.) da più di 10 anni la tensione diventa pura e semplice emozione. Naturalmente sono contentissimo di poter essere sul palcoscenico del teatro alla Scala, alla prima di stagione. È elettrizzante. Con il regista Davide Livermore abbiamo lavorato duramente su ogni piccolo particolare dello spettacolo. Citando lui stesso "è un professionista con le palle”. Lui non si limita a leggere il libretto e a darne una interpretazione ma scava in fondo alla musica, legge tra le note dello spartito e riesce a estrarre emozioni e colori per ogni singola piccola nota. È stato un vero piacere poter lavorare con lui. Ogni nuova esperienza, nel mio lavoro, lascia qualche insegnamento: così anche da lui ho appreso tantissimo.
Raccontaci qualche curiosità direttamente dal backstage, qualche anticipazione...
Posso dire che ci saranno alcune scene leggermente modificate, due cavalli bellissimi che si alternano sul palcoscenico (che noi coccoliamo tantissimo) ed un enorme ledwall... Ma non posso dire di più, almeno fino a dopo stasera, mi sa che dovrete aspettare di vedere il tutto in televisione su Rai 1 e Rai Play (ride, n.d.r.).
Cosa faresti potessi lavorare a Cuneo, la tua città?
Non nascondo che mi piacerebbe un sacco poter lavorare a casa, ma mi piacerebbe farlo portando qualcosa di diverso, innovativo rispetto a ciò che il pubblico cuneese è abituato a vedere a teatro. Qualcosa tipo i Momix, ad esempio, che unisce diverse esperienze artistiche fondendole insieme, e creare così qualcosa di unico.
Luigi Parola nasce a Cuneo e inizia a fare i primi passi nella danza all'età di 13 anni avvicinandosi all'hip-hop. Negli anni seguenti si accosta alla danza jazz trasferendosi a Nizza, in Costa Azzurra per frequentare la scuola Off jazz diretta da Gianin Lorongett, studiando danza classica, contemporanea, tip-tap, jazz, carattere e analisi del movimento. Torna a Torino dove si diploma professionalmente al Teatro Nuovo nelle discipline “contemporanea” e “jazz musical”. Nel frattempo si avvicina alla recitazione e partecipa allo spettacolo di apertura delle Olimpiadi invernali 2006, balla su vari palcoscenici tra Nizza, Montecarlo, Torino. Inizia a lavorare nelle produzioni di grandi opere liriche al Teatro Regio di Torino, Teatro Regio di Parma, Arena di Verona, partecipando, con la “Royal Opera House” alla Turandot che ha inaugurato il teatro di Muscat, in Oman. Attualmente è impegnato a La Scala di Milano con l’opera di Giuseppe Verdi “Attila”, spettacolo di apertura della stagione 2018/2019.