C’erano anche alcuni clown-dottori dell’associazione Conivip nell’ambulatorio dell’ospedale di Cuneo per le vaccinazioni anti-Covid dei bimbi tra 5 e 11 anni.
Giochi, scherzi e trucchi, ma anche un “attestato di coraggio” prima dell’iniezione del vaccino per rallegrare i ragazzi (e i genitori che li accompagnavano). “Cercheremo sia prima che dopo la vaccinazione dei bambini di intrattenerli con magie e battute” dice Laura Dalmasso, in arte clown Frontilla. “Sono quasi due anni che non entriamo in ospedale, ci mancavano questi spazi e queste relazioni con le persone. L’unica paura che abbiamo dopo due anni è di esserci molto arrugginiti!” scherza il clown Omar, ovvero Michele De Faveri, presidente di Conivip.
L’associazione di clownterapia Conivip riunisce decine di volontari non medici che, travestiti da dottori-pagliacci, prima della pandemia visitavano i pazienti di ospedali e case di riposo del Cuneese. Ma da quasi due anni l’emergenza Covid-19 ha tenuto lontano della strutture sanitarie anche questi volontari.