“Con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro” cantava Pierangelo Bertoli nella sua ‘A muso duro’. Non sappiamo se il cantautore di Sassuolo avrebbe gradito l’inserimento di una sua citazione in un articolo che parla di pagamenti elettronici, lui che nella sua discografia scagliò strali contro il ‘Dio denaro’, ma la frase calza a pennello per descrivere la curiosità del giorno. Il Bar Corso, uno dei caffè storici di Cuneo, fondato nel 1958 da Nina e Piero Basso, è primo in Italia per pagamenti con Satispay, dimostrando ancora una volta - era risultato primo anche l'anno scorso - di saper coniugare tradizione e innovazione. L'iniziativa è stata ribattezzata "Satispay Smart Award 2021", il periodo preso in considerazione va da settembre 2020 a settembre 2021 inclusi.
Nella classifica 'Popular' diffusa dall’app fondata dai cuneesi Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta c’è tanto Piemonte (prima regione), ma anche tanta Cuneo. Sono tre i locali della top ten nazionale, tra questi, oltre all’Ipercoop di via Cascina Colombaro, c’è un'altra attività cuneese: si tratta di Arione, la pasticceria che ci ha fatto conoscere in Italia e nel mondo grazie ai suoi straordinari Cuneesi al Rhum.
La startup che punta su un sistema indipendente e alternativo ai circuiti tradizionali ed è attiva dal gennaio 2015 ha anche pubblicato un’altra classifica, quella della categoria ‘Cashback’, vale a dire quelle attività che offrono un rimborso sugli acquisti se effettuati con ‘Sati’. Qui Cuneo non guadagna la prima posizione, ma ottiene una ragguardevole medaglia d’argento con la farmacia Bottasso di via Roma. Dalla top ten nazionale è evidente come siano proprio le farmacie ad essere le più interessate da questa iniziativa, tant’è che tra le prime dieci soltanto una non è del settore (una macelleria di Torino). Per il capoluogo della Granda risulta quinta la farmacia ‘Beato Angelo’ e ottava la farmacia ‘Vivalda’. Insomma Satispay, nonostante sia oramai utilizzata da 115mila negozi in Italia, non ha abbandonato le sue radici nel Cuneese, smentendo l’evangelico ‘Nemo propheta in patria’.