MONDOVÌ - La pubblicità dell'agenzia di pompe funebri che fa sorridere il web (e non solo)

Il titolare: 'Con una battuta si può essere ricordati più facilmente'. Lo spot non vi diverte? Per voi c'è una brutta notizia...

Samuele Mattio 15/01/2020 15:14

 
Mantieni la distanza di sicurezza. Altrimenti il prossimo passaggio te lo diamo noi”. Non si tratta, come potrebbero pensare alcuni, di uno sfrontato avvertimento di un poliziotto della stradale a un automobilista indisciplinato, ma della nuova pubblicità di un'azienda di pompe funebri di Mondovì, che sta circolando in questi giorni sul retro dei pullman circolanti nel Cuneese. Lo slogan ha avuto un riscontro immediato tra i social dei 'bogia nen', ma non solo, tanto da essere ripreso dalla pagina satirica 'SpurgatoCn' e da 'IntrashtTenimento2.0'.
 
La Prima’, agenzia funebre di Mondovì con una sede a Boves, non è certo la prima in Italia ad utilizzare un messaggio ironico per pubblicizzare la propria attività. Negli anni scorsi gli slogan di 'Taffo' avevano fatto discutere Roma e l'Italia. “Non correre oltre i limiti. Noi non abbiamo fretta di vederti”; “Fai allacciare le cinture anche agli altri passeggeri. Non costringerci a fare gli straordinari”; “Se hai sonno fermati subito. Meglio riposare in auto che da noi”. Sono solo alcune delle freddure diffuse nella capitale, tanto da essere utilizzate a paradigma per 'il caso' della ditta di Mauro Bono, che spiega: “Quando vedo una pubblicità di Taffo mi diverto molto, credo che il loro responsabile marketing sia geniale. Abbiamo provato a portare questo tipo di comunicazione in provincia di Cuneo con la convinzione che con una battuta si possa essere ricordati più facilmente che con i ‘canali tradizionali’”. Dietro la frase c’è anche un messaggio di educazione civica: “L’ abbiamo scelta cercando di non trascendere e di non offendere nessuno, ma nel tentativo di stimolare un ragionamento - spiega ancora Bono, rivendicando la scelta -. Non è solo, come diceva Oscar Wilde ‘Nel bene o nel male, purché se ne parli’, ma c’è anche altro”. 
 
La pubblicità non vi ha fatto ridere o almeno sorridere? Brutte notizie, probabilmente non siete molto svegli. A sostenerlo è uno studio condotto dalla Medical University di Vienna, pubblicato sulla rivista Cognitive Processing, che dimostra l'esistenza di una stretta correlazione tra il black humor e intelligenza. I ricercatori austriaci hanno chiesto a 156 persone dell'età media di 33 anni, 76 delle quali donne, di osservare dodici vignette caratterizzate da un umorismo macabro. Chi ha  apprezzato maggiormente le vignette ha anche riportato i più alti punteggi nei test del quoziente intellettivo, livelli più alti di scolarità e tassi minori di aggressività e cattivo umore. La ricerca, che risale al 2017, distrugge un interpretazione dell’umorismo nero che risale al 1905. Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, aveva ipotizzato che scherzare su argomenti apparentemente sconvenienti potesse essere una valvola di sfogo per aggressività e impulsi sessuali repressi. L’autore de ‘L’interpretazione dei sogni’ si sbagliava: per comprendere l'ironia altrui è necessario un insieme di fattori che potrebbero essere ostacolati dalla tendenza all'aggressività e dal cattivo umore.
 
 

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