Raccontando la provincia di Cuneo con ironia e simpatia in pochi mesi ha superato i 29mila seguaci su Instagram. È il fossanese Luca Abbà, conosciuto come “Sbrab”, che porta i suoi follower in giro per i paesi della Granda. Il successo non è arrivato per caso, dietro ai video c’è una strategia frutto di studio, tentativi ed esperienza. Da due anni, infatti, si occupa di comunicazione digitale creando contenuti nel mondo Horeca, cioè il settore dell’industria alberghiera. Non ha una formazione accademica, quello che sa l’ha imparato da autodidatta sul campo. "Sono curioso, ho guardato centinaia di tutorial, letto libri e articoli perché quello della comunicazione è un argomento che mi interessa", racconta.
Ha iniziato su TikTok quasi due anni fa caricando alcuni contenuti relativi al mondo della ristorazione, ha provato strade diverse, a volte ricevendo un riscontro positivo, altre no. Finché un giorno non ha condiviso un video in cui ironizzava sulla figura del barista cuneese: "Faccio il barista in provincia di Cuneo, è normale che se vedo entrare qualcuno nel mio locale dopo le nove di sera mi spavento". Quel contenuto ha rappresentato una svolta: "La cosa che interessava alle persone non era che io facessi il barista – spiega – ma che scherzassi sull’essere cuneese". Dopo qualche tentativo ha trovato gli elementi che oggi lo rendono riconoscibile: raccontare la Granda e i suoi abitanti con un tono beffardo e accattivante, per dare valore a paesaggi che i cuneesi spesso danno per scontati.
Anche chi ancora non lo conosce è probabile che l’abbia incrociato sui social in un video in cui racconta che avrebbe fatto le vacanze a Sant’Albano. Tra Instagram e TikTok ha ottenuto più di 900mila visualizzazioni, senza contare che è stato scaricato e ha iniziato a girare tra le chat. "Subito non avevo chiaro cosa fare dopo, volevo continuare perché avevo trovato un format, ma non sapevo come muovermi". Un’indicazione è arrivata dalle interazioni degli utenti: "Tanti parlavano di Sant’Albano, quindi, sono andato lì a fare un sopralluogo, chiaramente in maniera ironica. Ha avuto successo e a quel punto le regole del gioco erano chiare: ho deciso di girare la provincia facendo vedere posti che nessuno aveva mai fatto vedere prima così, in maniera ironica ma senza essere offensivo".
Luca Abbà porta la sua community a “sbrabbare” per il Cuneese. "Una definizione semplice per spiegare cosa vuol dire 'sbrabbare' ancora non ce l’ho. Potremmo dire che è l’unico modo per godere davvero delle nostre zone. Quelli che faccio vedere non sono posti visitabili come altre città d’Italia, non ci sono grandi reti ricettive. Io ci ironizzo, ma a me piace tantissimo questo territorio. Ci sono tante cose da vedere anche se penso sia ancora da valorizzare".
Tutto è iniziato come un gioco ma adesso si sta trasformando quasi in un lavoro. "Ho la fortuna di essere un libero professionista e di avere un lavoro molto programmabile, quindi posso dedicare tempo a questo progetto", continua. E sta anche iniziando a raccogliere i primi frutti perché tante sono le realtà che l’hanno contattato per fare collaborazioni. "È ottimo per me perché, iniziando a monetizzare, posso dedicarci più tempo ed è bello perché posso instaurare rapporti per diffondere ciò in cui credo. Cerco infatti di scegliere realtà sul territorio, magari anche che valorizzino l’aspetto culturale".
Ma la sua non è una comunità solo virtuale: a inizio settembre ha organizzato un flash mob a Bra. "Dopo un paio di ore che avevo lanciato la proposta volevano partecipare più di duecento persone, mi sono preoccupato, ho sentito la Questura perché se no ci sarebbe stato un problema di ordine pubblico". Alla fine, al flashmob si sono presentati in una sessantina, "il gruppo era molto eterogeneo: dal madamin sessantenne che mi chiedeva una foto per il nipote al tamarro che diceva 'bella fra sei un grande'. È stato fantastico, è importante convertire i cuori sui social in una stretta di mano. La possibilità di vedersi e raccontarsi crea più coesione e, agendo io sul territorio e data questa fama inaspettata, ci tengo ad avere un impatto positivo".
Visto il successo l’idea è quella di organizzare altri incontri, magari una volta al mese. "Se queste formule possono portare un centinaio di persone in giro una sera in settimana a conoscere posti nuovi mi sembra una bella occasione. Vorrei farlo diventare una costante, magari coinvolgendo anche il Comune e l’ufficio cultura per far diventare la sbrabbata anche qualcosa di utile per il territorio".