Sulle tavole degli italiani è praticamente immancabile il panettone (79%) che batte di misura il pandoro (72%) ma in quasi la metà delle famiglie italiane (48%) c’è chi prepara in casa i dolci della tradizione locale del Natale con ricette custodite spesso da generazioni.
È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ “Il Natale nel piatto”, presentata in occasione dell’Assemblea nazionale, con i nuovi trend 2019 sui cesti enogastronomici del Natale. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali delle feste è infatti una attività tornata ad essere gratificante e all’interno delle mura domestiche si svolge il rito della preparazione di specialità alimentari, caratteristiche del Natale, destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno.
Si tratta spesso di dolci le cui ricette sono tramandate da generazioni e rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale del Paese. Accade così che, assieme agli immancabili panettone e pandoro, sulle tavole sono tornate anche le specialità casalinghe della tradizione contadina.
In Piemonte non possono mancare il bonet, tipico non solo di queste feste: preparato con gli amaretti è un dolce al cucchiaio il cui nome significa in piemontese ‘cappello’ ideale quindi per concludere il pasto. O il tronchetto di Natale preparato con il cioccolato, che è giunto in Piemonte fin dalla Scandinavia passando per la Francia: secondo la leggenda la sua forma deriva dal fatto che durante le feste le famiglie mettevano sul fuoco un ceppo di legno più grosso del solito, perché durasse tutta la notte di festa. E infine, vari tipi di biscotti come i crumbot della provincia di Alessandria, il cui nome significa “bambino di Natale”, che riprende e riattualizza la tradizione della busela, la bambolina di pastafrolla che veniva sagomata o disegnata durante il periodo natalizio nelle famiglie contadine. Si tratta di una pasta frolla della tradizione in cui gli ingredienti semplici danno spazio al massimo sapore della farina del grano San Pastore. Per il Capodanno, invece, i ciciu ‘d capdan ovvero i pupazzi di Capodanno, tipici della Valle Maira nel cuneese, sono un pane dolce decorato sulla superficie che veniva tradizionalmente regalato dai padrini al figliocci nel giorno dell’Epifania.
“Il Piemonte ha antiche tradizioni culinarie che continuano a tramandarsi nelle famiglie e nei giorni di festa non manca il desiderio di riscoprire ricette di dolci tipici, seguendo anche i consigli dei nostri agrichef che sanno armoniosamente innovare - spiegano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Ai consumatori consigliamo di scegliere gli ingredienti badando alla loro provenienza e di valorizzare i prodotti locali acquistando il Made in Italy ed in Piemonte presso i produttori o nei mercati di Campagna Amica, presenti in modo capillare sul territorio anche in questi giorni che precedono il Natale con edizioni straordinarie proprio per venire incontro alle esigenze di chi deve cucinare o andare ancora a caccia di regali”.