L’acqua delle fontane che sgorgano nei pressi di Sant’Anna di Vinadio è sicura e può essere bevuta senza problemi dai tanti fedeli che si recano in pellegrinaggio al Santuario più alto d’Europa, a 2035 metri sul livello del mare. Il luogo comune che l’acqua di montagna sia sempre purissima è stato da tempo sfatato, in quanto è stato dimostrato che dopo abbondanti precipitazioni anche le sorgenti possono essere contaminate. Per questo Don Beppe Panero, rettore del Santuario, e il Comune di Vinadio hanno accettato di buon grado il servizio offerto a titolo gratuito dalla Gem Chimica di Busca: l’azienda ha effettuato un’analisi di due fontane (nel piazzale e nei pressi della rocca dell’Apparizione).
Il prelievo è stato effettuato lo scorso 23 giugno, due giorni dopo la riapertura del Santuario, avvenuta domenica 21. Le analisi - che hanno tenuto in considerazione i principali parametri previsti dalla legge relativa alla qualità delle acque destinate al consumo - sono state consegnate nel giro di pochi giorni e hanno certificato la bontà dell’acqua che zampilla dalle rocce del vallone di Sant’Anna, con tanto di certificato analitico installato nei pressi delle fontane. Un altro prelevamento, con conseguente analisi in laboratorio, verrà effettuato nei primi giorni di agosto.
È il secondo anno di fila che la Gem Chimica offre questo servizio. “Abbiamo avuto un riscontro molto positivo - spiega il tecnico Diego Bertaina, che ha seguito il progetto -. Si tratta di un tipo di lavoro che abbiamo voluto mettere a disposizione della comunità in quanto la nostra azienda si occupa di trattamento acque in tutti i suoi aspetti, dalla depurazione al trattamento delle acque reflue, oltreché di analisi chimiche, fisiche e microbiologiche”. La ‘Gem’ non esclude di replicare il progetto in futuro in altre zone delle valli cuneesi.