“Ciao ragazzi, volevo soltanto dirvi questa cosa, perché stasera ci ha telefonato uno dei nostri amici medici di Milano e ci ha caldamente consigliato di utilizzare solo un paio di scarpe per andare fuori, e lasciarle fuori dalla porta di casa una volta utilizzate. Perché sembra che il virus riesca a rimanere vivo per 9 giorni sull’asfalto. Questo è il motivo per cui vedevamo tutte quelle immagini in cui i cinesi facevano la disinfestazione nelle strade.
Ed è il motivo per cui stanno iniziando a fare la disinfestazione qua. A Milano almeno. Quindi, siccome ci hanno chiesto di diffonderlo, non lo faranno via televisione per non gettare il panico. Però ci hanno detto di diffonderlo tra le persone che conosciamo per mantenere questa buona regola. Ciao a tutti“.
Questo il testo di un audio whatsapp che sta circolando in queste ore. Secondo l’Istituto superiore di sanità togliersi le scarpe tornando a casa è “una buona norma igienica“, ma non ha effetti sulla limitazione del Covid-19, in quanto la sua trasmissione avviene attraverso le goccioline che espelliamo tossendo o starnutendo.
Insomma, non ci sono pericoli di contaminazione camminando in strada. A ribadirlo sono stati anche l'assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati e del direttore di Arpa Angelo Robotto, che hanno invitato i sindaci a non usare l'ipoclorito di sodio (componente della candeggina) per pulire le strade.
L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha ricevuto in queste ore da parte dei primi cittadini la richiesta di poter utilizzare questo composto per combattere la diffusione del COVID-19. "Al momento - spiega Marnati - non vi è evidenza che spruzzare ipoclorito di sodio all’aperto, massivamente, sui manti stradali, possa avere efficacia per il contrasto alla diffusione del CODIV-19 dal momento che le pavimentazioni esterne non consentono interazione con le vie di trasmissione umana. Se non vi sono evidenze scientifiche - aggiunge Marnati – è utile concentrarsi su azioni più incisive, la pulizia delle strade è una buona prassi ma non è possibile usare soluzioni inquinanti".
"É comunque da sottolineare - spiega il direttore Robotto - che l’ipoclorito di sodio, componente principale della candeggina, è sostanza inquinante che potrà nel tempo contaminare le acque di falda, direttamente o attraverso i suoi prodotti di degradazione. Si invitano pertanto i Sindaci a tenere conto di queste indicazioni, concentrando gli sforzi nella direzione di maggior efficacia degli interventi di lotta al COVID-19".
"Tra le misure utili per contrastare il contagio da COVID-19 - conclude Marnati - la disinfezione degli ambienti gioca un ruolo importante laddove si possa intervenire su superfici che possono interagire con le vie di trasmissione umana, naso, bocca, occhi".