Sicuramente non immaginavano dove li avrebbe portati il loro entusiasmo per la robotica e le loro abilità nell'informatica quando si sono uniti in squadra per partecipare alla NAO Challenge, una competizione che prevede la programmazione del simpatico robot umanoide NAO, organizzata dalla Scuola di Robotica. All'inizio non conoscevano nulla del robot e di come programmarlo, ma non si sono arresi e guidati dalla loro coach, la professoressa Roberta Molinari, hanno ottenuto un successo dietro l'altro. Così Paolo Bianchi, Andrea Delmastro, Matteo Dutto, Luca Erbì, Simone Multari e Wei Wang a marzo hanno vinto le semifinali a Genova e poi le nazionali a Bologna a maggio, portandosi a casa (ndr a scuola) il robot che fino a quel momento avevano potuto utilizzare solo per poche ore. La loro bravura non è passata inosservata e così un ammiratore li ha segnalati alla trasmissione 'Tu si que vales' e la redazione, interessata alla loro partecipazione, li ha convocati. I ragazzi hanno lavorato sodo tutta l'estate per preparare la loro esibizione ma la loro fatica e il loro impegno sono stati ricambiati: ad ottobre sono entrati in semifinale a pieni voti (4 sì dei giudici e il 98% delle preferenze della giuria popolare).
La loro performance televisiva li ha fatti conoscere in tutta Italia e così si sono aperte per i sei giovani le porte della notorietà: sono stati contattati per partecipare a convegni ed eventi incentrati sulla tecnologia e l'innovazione e uno di questi li ha portati a novembre a Milano, ospiti all'evento internazionale di innovazione tecnologica 'FutureLand' con tema: Virtual Reality, Augmented Reality, Artificial Intelligence and Robotic.
A dicembre sono intervenuti come ospiti all'inaugurazione della Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo e poi alla convention aziendale di BIP (Business Integration Partners) sul tema “A Key to the Future”, per cui si sono esibiti all'Alcatraz di Milano (il teatro dove si registra Zelig) conquistando il pubblico di 1.500 persone con la simpatia del piccolo NAO e gli scambi di battuta con Rudy Zerbi. Il dirigente, dott. Ivan Re, non può che essere orgoglioso dei suoi studenti e dell’équipe docente che li ha preparati perché grazie a loro l’ITIS “Delpozzo” di Cuneo ha superato i confini provinciali e chissà che qualcuno in futuro non modifichi la famosa espressione di Totò “Ho fatto il militare a Cuneo” con “ho fatto l’ITIS di Cuneo”.