Gli scarti dell’olio usato in cucina possono essere recuperati e trasformati mediante reazioni chimiche? Un rifiuto altamente inquinante può essere valorizzato in ottica di una sostenibilità ambientale? Sono due delle principali domande a cui hanno risposto gli 80 alunni delle classi seconde della scuola media "G. Carducci" di Busca nell’ambito del progetto legato al concorso nazionale Federchimica Giovani “Chimica, la scienza che muove il mondo”.
“Questo progetto – dice il consigliere comunale Diego Bressi - è stato portato in città per iniziativa del buschese Andrea Isoardi, neolaurato in Chimica Industriale all’università di Torino, come sua iniziativa di volontariato, perciò lo ringraziamo vivamente. Entrato in contatto con la scuola e con il Comune, il giovane ha dato vita ad un’iniziativa che ha lo scopo principale di informare e portare all’interno delle case dei nostri concittadini tramite i ragazzi la consapevolezza dell’importanza del recupero dell’olio vegetale esausto. Va sottolineata anche la sensibilità all’argomento dimostrata dalle scuole. Ricordo che l’olio vegetale esausto è un rifiuto che costituisce un grave pericolo se disperso nell’ambiente: 1 Kg di olio inquina una superficie acquatica di 1000 m2. Se gettato negli scarichi delle nostre abitazioni finisce ai depuratori comunali. Questi impianti, che trattano le acque reflue, per poter depurare 1 kg di olio impiegano prodotti ed energia per un costo di circa 0.50 euro al kg. Sono dati che fanno riflettere. E’ meglio percorre la strada della raccolta e del riutilizzo. Anche in questo campo, a Busca siamo già sulla buona strada, infatti da tempo ci sono due modi per riciclarli, in primo è di portarli negli appositi contenitori situati nell’area ecologica, il secondo è di aderire alla raccolta e riutilizzo della società RecuperiamOli. La ditta è presente con un gazebo un venerdì la mese al mercato e i buschesi possono dotarsi dell’apposito contenitore e conferirlo regolarmente senza alcuna spesa. Attualmente si raccolgono così 40 litri al mese. Ma dal prossimo giugno il Comune, d’accordo con la ditta, metterà a disposizione un apposito raccoglitore nell’area del parcheggio in via Verdi, dove si potranno portare gli oli esausti in un proprio contenitore di plastica a perdere. Pensiamo infatti che questa modalità sia più agevole per tutti. Un altro raccoglitore sarà a disposizione anche in frazione San Chiaffredo, nella zona degli impianti sportivi e nei pressi del raccoglitore per vestiti usati”.
“Sono felice - dice il giovane chimico - di poter utilizzare la mia passione per la chimica per sensibilizzare i miei giovani concittadini su temi importanti come il riciclaggio e la tutela dell’ambiente”. Il concorso ha l’obiettivo di migliorare la conoscenza della chimica e valorizzare il suo contributo al benessere dell’umanità, potenziare l’interazione tra scuola, territorio e industria chimica e orientare gli studenti verso percorsi di studio tecnico-scientifici. Il progetto è stato incentrato sull’azione della chimica nella valorizzazione dell’olio vegetale esausto, pericoloso rifiuto per l’ambiente comune in tutte le case ma raramente riciclato.
I ragazzi delle medie sono stati messi alla prova con un quiz a risposta multipla, con domande relative agli usi domestici riguardanti l’olio alimentare e la sua raccolta dopo l’utilizzo, la sua azione sull’ambiente ed i possibili utilizzi in seguito alla sua raccolta. Successivamente gli studenti hanno partecipato ad una giornata informativa nello stabilimento di Piobesi d’Alba dell’azienda MPoli, dal 2012 promotrice del progetto di raccolta e riutilizzo dell’olio vegetale esausto, RecuperiamOli.
Gli studenti hanno avuto la possibilità di vedere con i loro occhi come l’olio ben smaltito dai cittadini sia “pulito” per poter essere riutilizzato, in particolare dalle aziende che producono biodiesel e saponi. La giornata è stata incentrata sullo studio della chimica degli oli e dei saponi, con il laboratorio finale "Da una goccia d’olio una bolla di sapone”, in cui è stata mostrata la reazione di saponificazione dell’olio per l’ottenimento del sapone. Il progetto ricalca perfettamente l’idea di economia circolare volta al recupero, riutilizzo e riciclo di una sostanza comune ed altamente inquinante, trasformata mediante la chimica in un prodotto detergente dal basso costo produttivo, ecocompatibile e sostenibile per l’ambiente.