Sara Garis oggi è una donna di una quarantina d’anni. Ne aveva diciotto quando, nel corso di un intervento chirurgico, a causa di un’embolia cerebrale, rischia la morte. Si salva, ma le conseguenze sono pesantissime. Col tempo, grazie alla sua forza di volontà e al costante impegno dei genitori, è riuscita a recuperare alcune funzioni. Un grave problema è rimasto quello della mobilità, rispetto al quale deve scontare la totale mancanza di autonomia.
Lunedì 19 luglio una joelette ha sostituito l’abituale carrozzina e Sara è salita da Terme di Valdieri al Valasco. L’idea di riportarla in un luogo da lei frequentato alcune volte in gioventù è stata del padre, Sergio. Il quale ne ha parlato con l’amico Piermario Giordano, presidente delle Aree Protette delle Alpi Marittime, che si è impegnato a rendere fattibile il progetto.
Il Parco delle Alpi Marittime ha in dotazione da una decina d’anni due joelette. Sono così chiamate le carrozzelle da fuori strada a ruota unica che permettono di muoversi lungo sterrate e sentieri. Indispensabile il supporto di un nutrito numero di accompagnatori. In questo caso sono intervenuti parenti e amici, oltre a personale dell’Ente e allo stesso presidente.
E così Sara è salita ancora una volta fino al Valasco, dove al rifugio ha ordinato un piatto di ravioli del plin. La giornata non si è chiusa in bellezza, poiché il rientro si è svolto sotto una pioggia battente.
“Una bella esperienza comunque - testimonia il padre Sergio -. Con noi c’era anche Emiliano Vallauri, referente del progetto In itinere finanziato dal Consorzio socio assistenziale cuneese. Non sono moltissimi anni che l’assistenza pubblica si occupa non solo di chi è disabile dalla nascita, ma anche di chi è nato sano e ha una disabilità dovuta a incidenti di vario genere. Si tratta di persone che hanno un grandissimo bisogno di aiuto, soprattutto dal punto di vista delle relazioni. Giornate come questa sono davvero un qualcosa di bello e importante”.