Ci sono storie meravigliose, che soltanto lo sport sa regalare. Sono storie che a loro volta riscrivono la storia e rappresentano un lasciapassare diretto per la leggenda. È quanto è accaduto in queste ore ad Alice D’Amato, 21enne genovese laureatasi campionessa olimpica alla trave alle Olimpiadi estive di Parigi 2024.
Una medaglia d’oro straordinaria non soltanto per lei, ma anche per l’intero movimento della ginnastica artistica italiana, in quanto si tratta del primo trionfo di sempre di una ginnasta azzurra alla kermesse a cinque cerchi. Prima di Alice, nessuno era mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio e a intonare l’Inno di Mameli in ambito olimpico: c’è l’ha fatta lei, peraltro dopo lo strepitoso argento di squadra conseguito pochi giorni prima in landa transalpina unitamente a Manila Esposito, Angela Andreoli, Elisa Iorio e Giorgia Villa.
Due medaglie che consegnano Alice D’Amato alla gloria imperitura e che rendono estremamente orgoglioso il nostro Paese. Un orgoglio al quale si associa Prato Nevoso, stazione sciistica che - non troppi anni fa - la campionessa olimpica era solita frequentare con la sua famiglia.
Un retroscena raccontato dalla mamma di Alice, la signora Elena Campanella, in un’intervista rilasciata ai microfoni di
Tgcom24. Il primo ricordo di famiglia che la donna ha consegnato ai giornalisti, infatti, riguarda proprio la località alpina del Monregalese:
“Andavamo tutti insieme con il camper a sciare a Prato Nevoso. Le mie bambine avevano sei anni”. Insieme ad Alice e alla mamma Elena, c’erano anche Asia - gemella e compagna di squadra dell’atleta della Nazionale italiana, attualmente alle prese con un infortunio al crociato - e il loro papà Massimo, scomparso due anni fa. È a loro due che Alice ha dedicato il suo oro individuale, commuovendo l’Italia intera.
Ora Prato Nevoso si congratula con Alice D’Amato per la sensazionale impresa a cinque cerchi compiuta Oltralpe e la invita ufficialmente a visitare la stazione insieme alla sua famiglia in qualità di ospite.