Oggi (20 febbraio 2022) è stato installato a Priero, nella rotatoria in cui si incontrano la Strada provinciale 28bis e la Strada Provinciale 55, il segnale/monumento dedicato a Julian Assange. L’opera è realizzata da Maurizio Cont con la partecipazione di Gianmarco Serra e dell’impresa Fratelli Albertazzi.
Secondo gli autori “in un momento in cui il Parlamento italiano ha dimostrato tutta la sua ignoranza e vigliaccheria, disertando le sedute dedicate al caso Julian Assange, con questo omaggio all’uomo e alla sua azione vogliamo mandare un duplice segnale: da una parte testimoniare la nostra vicinanza a tutti coloro che si battono per denunciare i crimini dei governi di tutto il mondo; dall’altra sollecitare azioni simili nelle scuole, comuni, province ed altri enti ed entità pubbliche. Ci piacerebbe insomma che la società recuperasse il coraggio, la forza, l'indipendenza di pensiero per lanciare messaggi sui grandi temi della contemporaneità”.
Il 50enne australiano Julian Assange, giornalista e attivista noto per aver fondato il network WikiLeaks nel 2006, è detenuto dall’11 aprile 2019 a Belmarsh, nel Regno Unito, dopo un primo arresto nel 2010 per accuse di violenze sessuali poi rivelatesi false. In seguito a questa vicenda Assange si era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra trascorrendovi i successivi sette anni. Al momento è incarcerato in attesa di una pronuncia definitiva delle autorità britanniche sulle accuse di cospirazione e spionaggio formulate dagli Stati Uniti d’America. La sua detenzione, i cui presupposti erano stati respinti già nel 2015 dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria, nonché l’eventualità di un’estradizione negli Usa dove rischia una condanna fino a 175 anni di carcere, ha suscitato la protesta di ampi settori dell’opinione pubblica e di numerose organizzazioni per i diritti umani in tutto il mondo. Ad Assange e al suo network si imputa di avere diffuso 500mila documenti segreti sulle attività militari in Afghanistan e Iraq. Tra i file più noti, il video che documentò l’assassinio di almeno dodici civili iracheni - compresi due corrispondenti della Reuters - nel corso di un attacco avvenuto il 12 luglio 2007, quando due elicotteri Apache statunitensi entrarono in azione dopo aver confuso la videocamera dei giornalisti con un’arma. La divulgazione di 300mila files relativi alla guerra in Iraq ha rivelato anche la morte di oltre 15mila civili in circostanze sconosciute e numerosi casi di torture da parte di militari iracheni, ignorati dall’esercito statunitense.
Attualmente esistono due copie dell’opera dedicata ad Assange, una accolta dal Comune di Priero e una collocata nel Dry Garden Mates di Orbetello. Il caso Assange, affermano i promotori dell’iniziativa, “rappresenta due concezioni del potere antitetiche: quella secentesca, opaca e criminale, che sembra rafforzarsi di anno in anno, e quella democratica e trasparente per cui si battono Wikileaks ed altre piattaforme nel mondo, fondata sul diritto universale alla conoscenza. Bisogna tenere alta la guardia, ed anzi attaccare senza tregua il potere, perché la passività è il male del nostro tempo”.