Il sindaco di Costigliole Saluzzo Fabrizio Nasi e gli assessori Paola Anghilante e Ivo Sola hanno partecipato alla festa per i 100 anni di Marta Rinaudo, madre di Mario, ex consigliere comunale nella passata legislatura e "braccio destro" dell'allora sindaco Livio Allisiardi. Ospite della casa di riposo "L'Orchidea" di Costigliole, la signora Marta ha dimostrato di essere una donna di "fibra forte", grande lucidità e spirito. Negli ultimi anni ha superato la perdita dei due figli, a cui era molto legata, restando un punto di riferimento per la grande e unita famiglia Rinaudo. Commenta il sindaco Nasi: "Marta nei modi e nei valori assomiglia molto al figlio Mario, per me e per tanti costigliolesi un grande amico e un uomo esemplare, sempre disponibile e affidabile per la comunità e nell'aiuto agli altri. È stato un onore festeggiare con lei questo importante traguardo". Alla presenza anche del direttore della casa di riposo, è stata organizzata una festa, con musiche e canti, diffondendo tra gli ospiti un'atmosfera di allegria. Gli stessi hanno realizzato un maxi-biglietto di auguri per la centenaria.
LA STORIA. Un secolo di vita passata tra borgata Garnieri di Melle, dove Marta è nata nel 1923, e Costigliole, dove da giovane si è trasferita con il marito Giovanni Rinaudo. Proprio qui danno origine alla loro famiglia: arrivano Lucia e Mario, che daranno loro 5 nipoti. Marta è ora 15 volte bisnonna e 6 volte trisavola: "Ricordare i nomi di tutti quanti è diventato impegnativo", scherzano i famigliari. Negli anni ha svolto lavori umili, aiutando il marito "Giüanin" in campagna: nei campi e nella piccola stalla dove la coppia ospitava vacche, conigli e galline. Una passione, quella per l'allevamento, che ha portato avanti anche una volta raggiunta l'età della pensione. Questo però non era l'unico passatempo: amava lavorare a maglia. In cucina, poi, la sua specialità erano le raviole ripiene di carne: "Ha fatto calze e guanti per tutti - raccontano i parenti -. Quando poi ci si ritrovava a tavola, con tutte quelle delizie, era sempre una festa".
Raggiunto questo grande traguardo, la domanda per Marta è d'obbligo: "Come si fa ad invecchiare così bene?". Lei di risposte ne suggerisce due: "Il segreto è quello di lavorare duro tutta la vita". "E poi - aggiunge - quaidun da la sù l'è desmentiase et mi" ("Qualcuno da lassù si è dimenticato di me"). Sorride. Un sorriso contagioso, che ha a lungo mostrato quando tutta la famiglia si è stretta attorno a lei per aiutarla a spegnere le 10 candeline, immersa in un abbraccio che ha commosso tutta la casa di riposo costigliolese.